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nostri. — Lonza de* Garisendi si prepara tf andar Vicario di Roberto re di Napoli, a Pistoia ; ma vi è mandato un altro per inavvertenza di esso monarca, il quale ne fa sincere scuse.—Capitoli per ordinare le cose della Mercanzia fra Bologna e Firenze.— Disposizioni per punire alcuni faziosi guidati alla montagna da Pietro dei Cani da Cuzzano , fratello dell' infesto ladrone Pagliarino.—Miglioramento d'alcune strade di Bologna. — Sono chiamati a stanza fra noi quanti turbano il Contado da lungi ; e sono rovinate alcune fortezze perchè non v' abbian rifugio. — Si cerca castigare il disobbediente Pagliarino. — Si guardan bene alcune Castella, e si sta all'erta perchè Crevalcore non venga levato al Comune da parecchi ribelli.— Pace dei nostri co' Veneziani.—Pagliarino da Cuzzano è ucciso da' suoi. — Onori a Taddeo Pepoli che piglia laurea in Diritto Civile.—Medicina, presa da'fuorusciti, viene ricuperata. — Timori dy invasioni; apparecchi di difesa.—Angustie di Romeo Pepoli che vuol levarsi in orgoglio. — Soccorsi d'uomini a diverse terre alleate. — Filippo da Bagno Vicario a' Bresciani per Roberto re.—Provvidenze sacre e profane sì nella Città che nel Distretto.— Onesto degli Alberi, amico al Petrarca, fiorisce in Bologna, poeta e leggista di grido.
rihe dell'ih dice.
Nola, k pagina 3i di questo Volume, nella linea 35 ai tolgano le parole = cui toccò la peggio. =