IO
ANNALI
patria, i figliuoli alla madre, ordinò che dentro otto giorni, o ritornassero alla Città, o come traditori venissero in effigie appesi per li piedi ali» porte di Bologna ed alle mura del Palazzo ; senza dire de'beni confiscati e delle case spianate od arse.
Ed ecco entrare al secondo semestre della Pretoria , Albicello de' Buondelmonti Fiorentino, col maggior fasto che mai usasse altro Pretore ; ed onorato da Romeo Pepoli, che gli era grandissimo amico. Costui, ad istanza di Romeo, carcerò molti banditi, fra'quali Genno da Varignana capital nemico di esso Pepoli. E perocché questo potente Bolognese mulinava contro di Genno per farlo appendere pel còllo, gli amici del prigioniero, ch'erano fra'principali felsinei, levaronsi a tumulto ; e brandite le armi, e seguitati dal popolo, stanchi della baldanza di Romeo, corsero alle sue case gridandogli la morte addosso.—E nel tempo stesso diversi Bec-cadelli, Rodaldi , Boat ieri, Sabbadini, Triachi e Gali uzzi, i quali ad istigazione del Pepoli furono dal Buondelmonti Pretore chiusi in carcere e poi liberati dalla commossa plebe nimica di Romeo ; corsero armata mano al palagio del prefato Pepoli, ricco possessore di sterminate ricchezze, e giurarono di fargli cessar l'orgoglio e di fiaccargli le corna con esempio inaudito. Ma il Pepoli, che vinceva in accorgimento molti de' suoi concittadini , come tutti vincevali in signoria, ricorse ad uno strattagemma,'che valse a salvargli colle ricchezze la vita. Andò al tesoro che possedeva, e levatane gran quantità di monete d'oro, tutte se le pose intorno con molta sollecitudine , ordinando a' suoi figliuoli di riempiersi le vesti con monete assai, ma d'argento, le quali (se mai venissero perseguitati dalla plebaglia) gitterebbero al popolo, fuggendo; e il popolo trattenuto ed allettato dalla cupidigia dell'argento, perderebbe tempo raccogliendole , e lascierebbe d'inseguir loro ; potendo quasi sempre sulla plebe più l'avarizia che l'ira. — E così fu fatto. —Chiuse Romeo le porte del Palazzo,
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