BOLOGNESI ii
   cavalli, e fece craindi la nuova milizia della Città, di ottocento soldati eletti (29 Luglio). — E Pietro da Monteveglio, uno dei confinati, trovandosi in Siena scriveva spesse lettere agli scolari stanziati in Bologna, tentando persuaderli che volessero passare a Siena. Il che saputo dal Senato, questo lo fece passare da Siena ad altro confine, con pena della vita e colla confiscazione dei beni se egli ponesse piede in qualsivoglia Città dove fosse Studio.—E poiché abbiamo detto che il primo Gonfaloniere di giustizia che avesse Bologna, il quale entrò in ufficio alle calende di Agosto, fu Guido di Guglielmo Pasquali de'Mastri, diremo che quello del Settembre fu Albizzo de'Duglioli , e per l'Ottobre Filippo di Paolo Curioni, pel novembre Leonardo Tettacapri, e pel Dicembre Piglio Mal-
   ^ ^feran nate intanto alcune novità nella Lombardia , le quali si fecero maggiori per la venuta di Raimondo Cardona Generale del Re Roberto, mandato ad istanza del Pontefice, il quale Raimondo mentre si credeva passar con sue genti nella Lombardia , i Modenesi gli negarono questo passaggio ; cosa che afflisse dapprima i Guelfi della Provincia Modenese e quei di Bologna: e se non era mediatore valente Guidinello con quelli di Monforte, non sarebbe il Cardona passato così felicemente come poi accadde, nè forse gli ostili di Modenà avrebbero cantate le glorie della loro stranezza.
   Furono avvisati i Bolognesi ( 7 Settembre ) che gl'inimici della Chiesa e de'Guelfi di Bologna facevano nella Romagna grandissimo apparato di gen«? te, per muovere ai danni di Felsina: il perchè il Senato diedesi a fare ogni dovuta provvisione per opporsi alle forze nemiche ; e spedì tosto ai Fiorentini l'Ambasciatore Francesco Ponzoni, e nella Romagna a tutti gli amici Bornio Samaritani. Poi mandò i migliori ingegnai a fortificare tutte le Castella del Territorio, e specialmente Castel san Pietro # dove fu posta non poca vettovaglia o fu
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