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ANNALI
messo buon numero di soldati. £ perchč si sparse voce che i confinati non istavano ai termini segnati loro, impose ad essi la pena di cinquecento lire per ciascuna volta che non ubbidissero, e la minaccia di farli chiudere in carcere. Quindi elesse cinquecento soldati scelti e bene armati, tutti provveduti di cavallo, e tutti pronti coi loro Capitani ai bisogni della Provincia.
A Bologna intanto erano giunti gli Ambasciatori della Romagna, che domandavano aiuto: e perchč questa dimanda si accomodava bene al disegno dei Bolognesi, che era quello di render vane le forze degli avversari, rispose loro il Consiglio che quante volte Francesco Manfredi Capitano di Faenza, e Riccardo Manfredi Capitano d'Imola, ed i nobili da Polenta e gli altri amici della Romagna cacciassero fuori delle loro Cittą il bandito Romeo Pepoli con sua famiglia e suoi aderenti, allora soltanto i Bolognesi piegherebbero alle loro domande, e farebbero il desiderio loro.E perchč poi il Pepoli bandito possedeva beni in Castel san Pietro, i quali saccheggiati dal popolo, trovavansi in possessione di parecchi fra i saccheggiatori, fu ordinato dal Consiglio che chiunque si trovasse occupare i detti beni, dovesse consegnarli nelle mani de' sovrastanti deputati alle confiscazioni. Il che fu fatto : e coi prodotti di essi beni t venne fortificato Castel san Pietro.
E giunsero in Bologna (9 Settembre) lettere del Pontefice e del Legato Raimondo , che ordinavano ai Bolognesi di mandare in Lombardia un certo numero di soldati, pei bisogni degli amici di colą ; il che tosto si diedero cura di fare. Aveva Pas-sarino signore di Mantova sotto la sua dominazione tutti i Capitani ed i nobili del Frignano con le terre loro, eccetto Dusolino de' Gualandelli, che colle terre sue era rimasto alla devozione de'Bolognesi ; il perchč si trovava in gravissimo pericolo, e maggiormente temeva, vedendosi senza aiuto, e senza mezzo di procacciarselo per sč. 11 perchč
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