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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   ii
   In mezzo ai diversi mutamenti civili occorsi nel-1' anno, ebbe cura il felsineo reggimento di quanto meglio espedisse al lustro ornamentale della Città e del Distretto, ed alla pubblica comodità in fatto di vie, di canali, e di ponti, e d'importanti editi-zi.—Infatti il Castello di Baragazza venne di nuovo cinto di mura ; la strada maestra da Bologna a Castel Franco fu di nuovo restaurata e fatta buona
   Sii carri;i Frati del Carmine, nella Chiesa di san artino, ebbero aiuto di danaro pel compimento dell' edifizio loro ; ed ebbe grano lo Spedale al Serraglio di Porta Stefano, probabilmente dov' è oggi l'albergo della pace; e un altro Spedale ebbe soccorso, il quale fu quello in capo alla Nosadella presso la Chiesa de'Poveri. — E i beni dello Spedale di san Martino furono incorporati con quelli dello Spedale di san Pietro, e d'entrambi venne istituita una sola gerenza. Si racconciò 1' acquedotto che recava le acque dalla chiusa di Savena verso la Città, ed una nuova Chiesa si fabbricò pei parrocchiani di Fagnano , essendosi fatto un Ospizio dov' era 1' antica. — Finalmente fu procurato a maestro di Teologia, Frate Baxtolomrneo da Urbino Eremitano, il quale poi divenne Vescovo.
   In quest'anno morì in Ravenna uno de'più vasti ingegni d'Italia, il qualp fu erudito in sua gioventù nella nostra Sapienza. Parlo di Dante Alighieri , principe de'poeti volgari, cui viene attribuito il seguente epigramma pel suo sepolcro:
   Jura Monarchiae superis, Phlegetonta, lacusque Lustrando cecini, voluerunt fata quousque , Sed quia pars cessit melioribus hospita castris, Auctoremque suturi pettit felicior astris, Hic claudor Dantes patriis esetorris ab oris, Quem genuìt parvi Florentia mater amoris.
   Armai. Boi. T. III. 4
   v^