BOLOGNESI
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alla quiete dei giusti. A lui successe ben tosto Arnaldo Sabatier o Sabatieri, di nazione Francese, e nativo di Cahors patria del Pontefice: per lo qual nome di patria, scritto nelle Cronache antiche Co-rusio o Caursio, è nato lo sbaglio degli storici nostri eh' egli fosse degli Accarisi, nobili Bolognesi. Venne consacrato il Sabatier nella Chiesa di san Domenico ; e dalla Bolla del conferimento della dignità (5 Giugno) apparisce chiaro ch'ei fu Canonico di Meaux ; la quale cosa rende quasi impossibile che avesse ad essere Bolognese. Èra egli prima Nunzio del suddetto Pontefice, e collettore dei frutti de'benefizi vacanti in diverse parti d'Italia: il quale uffizio ebbe prima d' esser creato Vescovo nostro, e proseguì ad aver talora anche dopo.
Ma passando alle cose secolari, è a sapersi che in principio d' anno fu fatta rassegna de' soldati a stipendio del Comune, e ad ogni Tribù fu consegnato il Capitano; dando ad una Francesco Magna-vacca, ad altra Tomolo di Marco Albergati, alla terza Tisolino de'Beccadelli, ed alla quarta Gui-nicello degli Aberari. E perchè frattanto il partito avverso alla Città travagliava d'ogni parte il Contado , e commetteva omicidi ed incendi quasi del continuo, così il Consiglio cominciò a temere che le Castella del Contado non fossero prese; e per tale cagione elesse nuovi Conestabili, e fece diligente provvisione di tutte le cose necessarie, imponendo a Gerardo Delfini, sovrastante alla camera della munizione militare, che dovesse consegnare ai Capitani delle Castella quella quantità di balestre che fossero necessarie. Oltre di che non si mancò di fortificare le porte della Città e la Città stessa, e di render più saldi ed interi i palancati che tro-vavansi attorno ai serragli di esse porte. Ancora ai, fece provvisione di saette da balestra, ponendo in ordine balestre da due e da quattro piedi.
Ritornarono pertanto alla patria Folco de' Paci e Buonvicino di Matteo , i quali erano stati in Avignone al Pontefice come Ambasciatori per le
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