perdonò a vivere privatamente in quella patria, che per sua troppa ambizione aveva perduta. Ma non ebbe che la speranza di tanta consolazione ; imperciocché colto da furiosa febbre, non valsero argomenti di medici a salvargli la vita temporale ; ond' egli dovette soccombere lungi dalla sua patria di pellegrinaggio ; ma perchè pentito ed umiliato, avrà fatto transito alla patria d'eterna dimora.
Ed al Novembre Passarino usò ogni forza ed ogni arte per levare dalle mani de'Bolognesi il Castello di Rudiano ; ma ogni suo mal pensiero cadde vuoto , perchè i Bolognesi di già 1' avevan fortificato di buone guardie, di vittovaglie , e di strumenti militari.—Intanto il Consiglio elesse quattro difensori dell'avere e delle ragioni del Comune, insieme a due loro Notai : e quattro soprantendenti alle munizioni delle Castella, con quattro Notari elessero pure; e nominarono e spedirono Ambasciatori al Cardinal Legato Bertrando del Poggetto , nella Romagna , ad offerirgli dugento cavalli coi loro Capitani e colle insegne. — Inoltre soccorsero di cento cavalli i Sanesi malmenati da Deo Tolo-mei fuoruscito potentissimo di quella Città.
I Modenesi pertanto , desiderosi di vendicar la morte de' loro uomini periti a Rudiano, all' improvviso passarono sopra Castel Franco (20 Dicembre) e l'ebbero in loro potere, eccetto la Ròcca, nella quale essendo per Capitano Menghino da Bagno , trovarono in lui gran contrasto. Anzi, essendo stati avvertiti sollecitamente i Felsinei della presa del Castello, vi mandarono sul fatto la Tribù di Porta Stiera con altra milizia, e subito fu ripigliato il luogo perduto; ma non potè darsi premio al valoroso Menghino, il quale morì nella difesa de'bolognesi possedimenti.—Tre giorni dopo questo fatto, vennero descritti i Conestabili che allo stipendio della Città di Bologna si ritrovavano.—E sul unire dell'anno erano stati gli scolari dello Studio nostro molestati da parecchi fra i primi cittadini,