ANNALI
delle cose intellettuali di preferenza alla massa del popolo, la quale era braccio dipendente da essi, era strumento diretto dalle menti loro elevate.
Mentre si eseguivano le suddette ordinazioni , giunsero lettere del Pontefice, che agli studenti di Bologna concedeva che potessero godere i frutti dei loro benefìzi per anni sette , siccome il Consiglio presso il Papa aveva già supplicato.— Racconciato intanto il Palazzo del Comune, dopo l'incendio accaduto nel i3i3} si stabili di ritornarvi il Consiglio , il quale risiedeva da dieci anni nel nuovo Palazzo o del Podestà, dove teneva ragion civile e criminale. Ed a questo fine furono eletti quattro Dottori Legali, uno per Tribù, e quattro Giurisperiti non Dottori, uno pure per Tribù. e quattro Promotori, i quali dovessero, insieme al Pro-« console della Società de'Notai, determinare le cause con quella maggiore speditezza che fosse possibile; e quanto venisse determinato si riducesse al Consiglio od alla maggior parte di questo, poi si procedesse e si determinasse a norma degli Statuti in vigore. Ed il Proconsolo in ufficio eleggerebbe uno dei Notari della Società il quale stesse al banco del Pretore, per segretario o cancelliere, che notasse tutto quanto venisse determinato allorché tratta-vansi le pubbliche cose, e riponesse le scritture nella Camera degli Atti, affinchè avessero piena fede nell' avvenire.
Era scarso il mimerò dei soldati nella Città, per esserne andati molti ai diversi confederati ed in Lombardia al Legato del Pontefice. Il perchè, oltre l'antica milizia loro , elessero trecento buoni soldati per servigio della Città, la cui scelta, o leva o taglia, come allora nomavano, venne tutta affidata a Guidoncello di Albertuccio da Sala ed a Gozzadino Beccadelli. Nè con ciò tenendosi quieti, perocché ebbero avviso che i fuorusciti della Città radunavano buon numero di genti, accozzarono essi altri quattrocento soldati a cavallo ed un Capitano di guerra, per guardare la Città e per servire agli ordini del Consiglio con tutta fede ed esattezza.
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