BOLOGNESI
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pena a ciascun Ministrale inobbediente di dugento lire, e con espresso comandamento, e con multa di lire cinquecento a chiunque parlasse, arringasse e perorasse in favore di una tal costruzione che più. non volevasi.—Pure, dopo un tanto rescritto, che fu dettato da inesorabile Consiglio, essendosi conosciuta la bontà e la rettitude del Véscovo, i Consiglieri dimisero il lor rigore stranissimo, e confessando il mal fatto compiacquero ai desideri dell' ottimo Vescovo Sabatier.
Aveva in questo tempo Castruccio degl'Intermi-nelli da Lucca, occupato il territorio di Pistoia, e particolarmente quella parte che confina coi Bolognesi, i quali alle preghiere di Mello di Petric-cino da Capugnano, per ostare alla potenza di Castruccio acciocché non osasse passare i termini ed occupar Capugnano, gli mandarono alcuni soldati per guardia, ed il Castello provvidero di ogni cosa necessaria.— Trova vasi frattanto nello Studio di Bologna un Mastro Gaino da Castello , uomo inquieto e di molta malizia, il quale ad altro non era intento ed occupato che a disturbare lo studio predetto : e dopo vani tentativi per effettuare il disegno suo, finalmente un giorno assalì Giovanni da Ascoli Rettore dell' Archiginnasio , uomo savio e stimato dall' intero Studio, e malamente lo ferì sulla parte destra della faccia, con intenzione di ucciderlo: ma trasse il popolo armata mano in difesa del Rettore, e pose in fuga il malefico.
Furono eletti tra non molto (i3 Maggio) diversi periti per assistere alla munizione delle Castella ; e parimenti vennero Bcelti quattro difensori dell' avere del Comune di Bologna. Poi, nominati e posti in carica i Maestrati del Giugno, intendendo il Consiglio come i nemici della Città facevano grandissimo apparecchio di gente a piedi ed a cavallo, né si sapeva dove designassero passare, fece nuova provvisione alla Città ed alle Castella, e presa la rassegna de' soldati, accrebbe tutti i dazii al doppio, e col denaro di essi stipendiò le milizie.
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