BOLOGNESI ii
avevano soccorso di gente Galeazzo Visconti in danno della Chiesa. I Bolognesi a tale invito fecero loro Ambasciatori Mino da Reggio, Alberto degli Arnusii e Nicola di Ventura Notaio, i quali tre si accompagnarono col l'Ambasciatore del Legato, cioè coli'Arciprete di Pradt suo Cappellano: e mossero tutti insieme alle Città amiche.
Castel Franco nel Luglio, per tradimento di Lanciotto de'Medici passò un istante in potere de'fuorusciti della Città; ma quasi tosto la milizia della patria lo riacquistò. Anzi pochi giorni dopo, trovandosi in Manzolino un Conoscenti, un Garisendi, un Galluzzi ed un Malvezzi con altri cittadini Bolognesi , mandati colà dal Pretore a cagione di confini , vennero convitati da Ugolino de' Richeldi ; e mentre stavansi a mensa, udirono voci di tumulto sulla pubblica strada, e parole d'imprecazione, e cozzar d'arme. Laonde usciti dalla casa del Richeldi, trovarono che Lancilotto Medici aveva, con suo figliuolo, ucciso alla sprovvista Guidotto de' Gui-dotti ; e volendo poi salvarsi dopo commesso il misfatto , venne preso dalle genti del paese, e insiem col figliuolo nelle carceri di Castel Franco rinchiuso , e in istretta custodia tenuto.—E poco appresso ( a6 Luglio ) nel medesimo Castello fu fabbricata una porta nuova al cassaro, affinchè sempre stesse chiusa, e il ponte levatoio si tenesse alzato, nè si potesse aprire se non a volontà degli Anziani e dei Presidenti all'ufficio delle Castella. Ed intorno alla cinta di detto cassaro si fece un grosso muro ed alto piedi dieci ; ed alla torre occidentale fu eletto un capitano con quattro soldati, il quale stesse colà dentro a custodia fintantoché venisse a sostituirlo un nuovo Capitano. E le chiavi di un tal luogo le terrebbero presso di sè gli Anziani: e vicino alla torre starebbe del continuo un custode» che alli rinchiusi prestasse ogni debito servigio. E venne ancora ordinato dagli Anziani che si costruisse una stanza o due pel Capitano e pe'soldati che ivi starebbero, e che un tal Capitano d'anno in anno si rinnovellasse.
v^