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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   Fecero anche provvisione di soprastanti alla detta fabbrica, e vollero che essi visitassero le altre fabbriche , di Castel saq Pietro, della Massa, di Doz-za, di Monteveglio e di Nonantola, acciocché sollecitassero che quanto prima si riducessero a termine. Ed a Castel Franco vennero assegnati i beni mobili ed immobili di Venetico, di Ribaldino, di Petrizzuolo dalla Vacca, di Lancilotto de* Medici , di Michele di Martino de' Tibaldi, di G uccio dei Bambagliuoli, di Giovanni Marignano, di Tonso già Capitano di Castel Franco ; e in generale di tutti quelli che poco tempo prima avevano tradita la causa pubblica e consegnato ai nemici per un istante il detto Castello. — E perchè Don Matteo di Bonuccio da Bologna , Rettore della Chiesa di san Giacomo nel detto Castello, aveva posto a pericolo la propria vita per difendere la torre occidentale di quel luogo, così il Consiglio di Bologna , volendo dar premio a tanta sua fedeltà , gli assegnò a vita le rendite, i frutti e gli affitti che si traevano da Castel Leone e dalle sue fòsse, le quali stavano a fronte di Castel Franco. Ed assegnò a Benedetto, fratello di un Domenico, il quale era morto insieme con tre figliuoli nella difesa del luogo medesimo , il frutto di certi terreni di Martino Tebaldi e di quei della Vacca.
   Intanto il Pretore determinò di passare a Castel Franco per esaminare i malfattori , non pure dell'omicidio recente da lor commesso, ma inoltre pel tradimento usato. Però non ebbe autorità dal Senato se non di esaminare e diligentemente cercare chi ne' passati avvenimenti fosse stato colpevole veramente, e se per fatto proprio o per altrui istigazione , senza istituirne processo ; e spezialmente con tra i fideiussori di Guccio de'Bambagliuoli sunnominato e di Giovanni Marignano nonché del Capitano del luogo, a motivo del suddetto trattato di ribellione. Gli fu poi ordinato che i beni mobili ed immobili di Venetico, di Ribaldino e di Petrizzuolo dalla Vacca, non che degli altri complici
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