BOLOGNESI
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ANNO DI CRISTO 1524.
Oltre i soliti dodici Gonfalonieri di giustizia, furono in seggio quest'anno quattro Pretori e due Capitani del popolo: dei quali Magistrati tutti daremo quivi i cognomi. Erano adunque Gonfaloni^ ri, ad uno per mese, Servaddio di Rubaconte Cu-rioni, Bonagrazia Plastelli, Domenico di Bamba-gliolo Tettacapri, Dino di Salvone, Michele di Pe-trizzolo da san Pietro, Giovanni di Giacomo Ber-tolotti, Andrea Rustici, Vitale di Conte de'Cavagli, Giacomo di Mino di Guido da Monzuno, Domenico di Giovanni Ubaldini, Pietro d'Ugolino Gai ed Antonio di Michele. Eran Pretori Giannaccio Sa-limbeni da Piacenza , Berto de' Blasi da san Ge-miniano, Francesco dalla Serra da Gubbio e Bonifazio de' Giacconi Perugino : Capitani poi del popolo Ingerano de'Malpigli da san Miniato, quindi Francesco de'Bardi Fiorentino.
Avevano i fuorusciti di Bologna radunati molti aderenti loro con disegno di voler occupare il Castello di Sassiglione e quivi fortificarsi a' danni della Cittą ; ma in tempo ne fu il Consiglio avvertito: chč per buona ventura se avevan nemici i Felsinei, avevan pur anche amici, e non pochi. Laonde subito fu mandato a fortificare quel luogo un tale ingegnere Terrano, che in breve il fece sicuro. Ed avendovi quindi spedito presidio d'uomini , capitanati da Zaccaria degli Uccelletti, ogni mal talento degli avversari cadde vano.
Possiedevano i Bolognesi un Castello chiamato Belvedere, situato al di sopra della Porretta sulle ultime cime della montagna al confine cogli Estensi , il quale stava quasi chiave di tutte le altre Castella di colassł, ed era cosa importantissima che mai non andasse nelle mani degl'inimici. Il perchč Annal. Boi. T. III. 8
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