Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Terzo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (59/719)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (59/719)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI ii
   al Distretto ed alla Città di Bologna alcune merci che solevansi portare alla Città ed al Distretto d'Imola. E fu fatto provvedimento (ao Febbraio) al Navile di Bologna, aprendone l'alveo, riparandone le sponde corrose, impedendo che si dilatasse ad allagare le circostanti campagne. Vennero anche aperte ed acconciate le strade principali onde ve-nivasi alla Città e vi si recavano biade e viveri qualunque ; e rifatto il porto della Molinella , ivi presso fu fabbricato buon numero di case. —Posti in ufficio i Magistrati speciali del mese di Marzo , fu riparata e fortificata la Chiesa di Casalecchio di Reno, la quale a' quei giorni apparteneva al Comune di Bologna ; e per tale riparazione stettero ispettori Frate Giacomo e Frate Bartolommeo dell' Ordine Eremitano di sant' Agostino. Ed il Comune stesso ordinò la torre del Castello di Sasso-molare (26 Marzo). E volgendosi alla cura della milizia, elesse quattro nuovi Capitani di cavalleria , che furono Bertuccio di Tancredino Sabbadi-ni, Arduino dei Dotti, Dardolo di Bualino da Sala e Giacomo Corvolini. Nè molto di tempo trascorse, che fu condotto innanzi al Malpigli Capitano del popolo, un certo Lippo dei Mantici, il quale confessò d'aver trattato negozi coi Cattanei aa Vizzano a danno del Comune di Bologna; e perciò venne subito decapitato. In questo medesimo tempo fu appiccato pubblicamente per la gola un servo di Mu-ziolo Galluzzi, il quale per cagione di ladroneccio ebbe assassinato il padrone. Così, senza molte novità giunse il Maggio ; nel qual tempo i Malatesti signori di Rimini, ordinarono una festa sontuosissima per la solennità della Pentecoste (3 Maggio); e vollero invitati ad una festa sì straordinaria Amerigo Arcivescovo e Rettore della Romagna, non che moltissimi Bolognesi, fra i quali si distingueva una compagnia d'amici raccolta dai nobili Beccadelli, ed un'altra di Cavalieri della Rosa; i quali Bolognesi tutti vennero accolti con molte dimostrazioni di giubilo e di gratitudine dai predetti Malatesti,
   v^