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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   645
   incorrotta giustizia, santità di costumi , amor dell' industria, sincera modestia , stima delle altrui discipline e sommo studio della pace e della fortuna universale.
   Dionisio da Bologna fu claustrale dell' Ordine de' Servi di Maria, celebre Predicatore a Principi, Re ed Imperatori, il quale fioriva del 1373, e bandiva dal pergamo la divina parola, e componeva parecchi volumi di prediche ed orazioni latine, oltre a'sermoni per le feste di tutto l'anno, ed a quelli sopra gli Angioli, e a molte orazioni funebri di bella tessitura.
   Or ritorniamo ai leggisti, onde fu tanta, dovizia nel quartodecimo secolo. Diremo di Giovanni Fan-tuzti, il Seniore. Quali fossero i suoi maestri non sappiamp : certo è che del 1377 era frai Dottori che leggevano nello Studio ; e con esso pure leggevano Antonio Preti, Bartolommeo Saliceti, Giovanni da Lignano, Francesco Ramponi ed altri personaggi illustri. Fu maestro di Lorenzo de'Ridolfi, fu de'Riformatori dello Studio, andò paciere ai Manfredi di Faenza, e ne compose le discordie ; passò Ambasciatore e Sindaco col Ramponi al far moso Conte di Virtù per istringer lega e confederazione con lui e con altri Principi (i385); e dopo quattr' anni tornò col detto Ramponi allo stesso Con£e a comporre le discordie fra il Conte medesimo, ed il Comune di Bologna. Ed in questioni fra diversi Castelli della Toscana furono eletti arbitri e compromissarii i bolognesi Saliceti e Ramponi collo stesso Fantuzzi: tant'era la fama di sapienza e di giustizia eh'ebbero levata di sè questi egregi uomini. E più volte, in altre circostanze, andò il Fantuzzi ai Manfredi ed agli Estensi componitor di discordie. Così servendo onoratamente allo Studio ed al Governo, giunse il benemerito cittadino al 1391, nel quale anno, o sul finir dell'Aprile o sul principiare del Maggio restituì lo spirito a Dio, lasciando alla terra desiderio di sè, e lodata memoria così di opere oneste come di scritti importanti.
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