BOLOGNESI
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Generale della Città per lo Pontefice : della quale scelta fu tanto grato il Consiglio, che ascrisse Giovanni e tutti i suoi posteri alla bolognese cittadinanza.—Mancato Gregorio, e salito in seggio Urbano VI., andò il Legnani per la patria a prestargli omaggio ; e con tanta eloquenza parlò, che non solamente fu bene accetto al novello Gerarca, ma ottenne da lui quante grazie seppegli chiedere a favor di Bologna. — Ritornato alla patria, e creati essendo da Urbano i due nuovi Cardinali Caraffa e Mezzavacca, fu il nostro Giovanni che impose loro il cappello nella Chiesa de'Predicatori, e che tenne discorso ai novelli Porporati. — Finalmente , pieno di anni , e di meriti verso Bologna, lo Studio e la Sasfta Sede cessò di vivere del i3#3, lasciando una bella biblioteca di opere altrui, ed un numero grande di proprie, che si staranno in onore , finché durerà la coltura delle leggi, della morale, e delle cose politiche.
E poiché abbiamo detto che il Legnani fa scolaro di Paolo Liazari, daremo qui le notizie di costui, e d'un altro della stessa famiglia, ch'ebbe nome Francesco. Paolo fu aggregato al Collegio dei Giudici, fino d$l 1^19, e si mostrò valoroso scolaro del più volte lodato Giovanni d'Andrea. Del i3ai assunse il carico della lettura pubblioa in Bologna ; e dopo quattr' anni la sosteneva in Perugia : ritornando alla patria del *333, soccorrer seppe l'erario con generoso prestito. E quando il Magnifico Taddeo de' Pepoli reggeva, quasi Signore, la patria, andò il Liazari in Avignone al Pontefice per giustificarne la condotta, e per far levare l'interdetto alla Città: e pienamente in ogni Cosa riuscì. Morto il Pepoli (1347) passò la signoria di lui ai.figlinoli; ed in quest'anno Paolo Liazari fu degli Anziani. Dopo quest'epoca non si ha più notizia di lui fra i pubblici Maestrati ; e solamente si rileva che mori del i356, lasciando molte opere di legge, e fama d' uomo savissimo e di grande prudenza. — Francesco poi fu scelto alla cattedra
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