BOLOGNESI
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• ti era ad un tempo Giurisperito e Procuratore di bellissima fama.
Ed ecco ora un Cardinale Bolognese — Bartolommeo Mezzatacca. — Incamminatosi da giovine per la via legale, compiuti i suoi studii, venne laureato in Legge Civile e Canonica l'anno 1369. Passò quindi a Roma, e fu Auditore di Rota: poi da Gregorio XI. venne promosso al Vescovato di Rieti (1376), onde poi sempre fu detto il Reatino. Dopo due anni, da Urbano VI. era fatto Cardinale del titolo di san Marcello. Allora il Pontefice, che lo conobbe destrissimo nella condotta degli affari, lo spedì con due altri Porporati a Carlo III. di Durazzo che aveva occupato il Regno di Napoli, affinchè cedesse, a norma di convenzione, il Ducato di Capna e d'Amalfi ad un nipote del Papa. Ma il nostro Cardinale, che ben vedeva quale scapestrato giovinastro fosse Francesco Butillo, nipote del Pontefice, non poteva di buon animo procacciargli una signoria, ohe avrebbe levato lui in orgoglio, ed umiliato nel disonore lo zio troppo accie-cato. Il perchè, trovando Carlo mal disposto a cedere quel Ducato a Francesco, non volle insistere cop, vigor di parole , e cogli altri due Porporati ritmrnossi a Roma senza aver nulla conchiuso. Per cotal fatto , voleva Urbano privarlo del Cappello rosso ; ma riflettendo poi meglio all' operato del Bolognese Cardinale, gli perdonò prudentemente, togliendogli però alcune cariche dignitose. Morto Urbano, e successogli Bonifazio IX., questi rimise in dignità il Cardinal Reatino , e gli diede il titolo di san Martino ad Montes, e lo spedì poi Legato a Genova ed a Viterbo; e in essi uffici durò fino al 1396, nel quale anno lasciò in. Roma la vita, e fu tumulato nella Basilica Liberiana, con sincero pianto de' Romani, e del Sacro Collegio, che in molta onoranza tenevalo. Anzi si narra che dopo la morte d'Urbano, pocò mancò non venisse fatto Pontefice.
Se la maggior parte degli illustri Bolognesi del