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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   che le trasse da Codici della Vaticana e della Bai* herina, e fors' anche da un Volume manoscritto della Biblioteca Caddi di Firenze, dove sono dettati del nostro Giovanni Buonandrea.
   E fu poeta nel trecento Nicolò da Casola. Costui viveva al principio del secolo : e trovando» malcontento del vivere travagliato in patria, uscì volontario di Bologna , e sembra certo che si recasse alla corte degli Estensi in Ferrara , dove per assecondare il desiderio del Marchese Bonifazio, tradusse in lingua provenzale (forse dal latino) an poema sulla guerra di Attila Re degli Unni, poema che si conserva in due grossi volumi nella Biblioteca Estense , e che porta la data del i358. Il Muratori lo ha esaminato con attenzione , e trovò che non parla soltanto di Attila, ma delle guerre contemporanee , e delle cose spettanti principalmente a Bologna ed ai Visconti, che vi teaevaao allora dominazione. Un tal poema fu tradotto iu italiano in tempi più vicini da un Giambattista Barbieri, che stava ai servigi di un Alfonso Duca di Ferrara.
   Ora diremo di Giovanni Lupari seniore. Questo letteraro discendeva da una famiglia di Lucca, la quale aveva signoria di alcune Castellale servità non abbietta presso il famoso Castruccio Castracani, per lo cui sdegno un antico della famiglia trasferì a Bologna la sua prosapia. Sembra per certo che Giovanni fosse uno di tale famiglia, il quale del i3a8, per vendicarsi contra il potente Lucchese, onde erano stati costretti a fuggirsi, gii scrisse un sonetto mordacissimo, a cui Castruocio rispose con altro sonetto. E l'uno e l'altro di questi componimenti vennero riportati nei Commentari del Crescimbeni, e nella storia del Quadrio, non tanto per bellezza di poesia, quanto pel personaggio s cui fu diretta la satira, e per mostrare i progressi del sonetto italiano in quel primo secolo della pura e schietta favella.
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