Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Terzo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (668/719)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (668/719)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Terzo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 718

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   668
   ANNALI
   dall'Alighieri nell'undecimo Canto del Purgatorio. Ed eccone le parole :
   ........non se' tu Oderigi
   L'onor d'Agobbi o, e l'onor di quell'arte , Che alluminare è chiamata in Parigi?
   Frate, diss' egli, più ridon le carte Che pennelleggia Franco Bolognese ; L'onor è tutto suo, e niio in parte.
   Fra' discepoli di Franco e de' suoi migliori scolari , i cinque artisti più celebri sono Vitale, Lorenzo , Simone, Jacopo e Cristoforo, forse tutti Bolognesi, ma senza dubbio i primi quattro. — Vitale (che forse fu della famiglia de'Cavalli) superò di molto in diligenza gli artisti che il precedettero; e meglio di essi aggiustò le figure, dando loro delicatezza e grazia ne'volti, ampiezza ne'Testiti , invenzione e spirito nelle movenze ; siccome addimostra una Beata Vergine con Gesù bambino sulle ginocchia, la quale vedevasi nell' antichissima Chiesa della Madonna del Monte, poi nella Cappella abbaziale di san Procolo, e cbe ora sta nella Pontificia Pinacoteca. Di lui si videro dipinture di argomento sacro, le quali portano la data del i3ao ed altre del i345; sicché son questi i cinque lustri ne' quali senza dubbio operò. — Lorenzo da Bologna fu coetaneo di Vitale, e suo concorrente pur anche, avendo dipinto in muro molte volte a competenza con lui Madonne e Santi di non lieve bellezza per riguardo de'tempi. Nell'ampio Chiostro de' RR. PP. Domenicani si vedevano per lo addietro non poche opere di Vitale e di Lorenzo ; ma nel murare in quel Chiostro molti monumenti e diverse lapidi che stavano dapprima nella Chiesa, si sono sconciate, o coperte, o distrutte alcune di siffatte opere, laonde al presente non se ne veggono più che pochissimi segni. Anche nel
   v^