BOLOGNESI i5
de'più prodi, e l'undi loro percuote sotto la fibbia della cintola, e caccialo incontanente morto per terra. A questo colpo i suoi compagni aceesi d'animo méttono mano alle spade ed alle mazze, e come ciechi si spingono contra la gente dello Sforza ; ai quali si fanno inoontro le schiere di questo* Ciò vedéndo i secondi drapprelli d' ambe le osti , urtano gli avversar», e combattono tutti di un animo , chè l'una e 1' altra falange non ha che un solo volere: morire o dar morte. Urlasi ed incalzasi per ogni dove, gridasi dai capitani , gemesi dai feriti, fremesi da chi retrocede sospinto, ridesi malignamente da chi s'avanza e guadagna il passo per fa pianura. I cavalli ed i cavalieri cadono am-monticellati ; e scrosciano le armi e gli usberghi in siffatte oadute. Le schiere de'fanti vanno a terra , e l'aria è piena di lance e di saette che vi fan nugolo non interrotto. Dappertutto si corre senz'ordine, dappertutto si combatte alla disperata, e ardendo i più valenti di buona speranza, girano a tondo le armi, e vanno per lo campo correndo, tagliando,dismembrando ed uccidendosi a vicenda. Il Gozzadino pesta il sangue de' cittadini suoi coi piedi del cavallo, e fa strage dei Bentivoleschi , e li percuote sul capo perchè stramazzino al suolo; e come sono stramazzati, trapassa loro la gola, e va oltre. Tanto è vero, che lo spirito di parte , e 1' ambizione e 1' invidia traggon di senno talvolta anche i migliori ! Ei passa innanzi co' più forti, e dietro a lui si fa strada il terzo corpo dell'esercito Visconteo: e tutti e tre questi grossissimi drappelli investono furiosamente i due corpi capitanati dal Guascogna.—Ecoo 1' ultimo sforzo di entrambe le armate.—La battaglia è generale: corresi a rabbia per quella pianura, e si leva un polverio, che non si veggono i combattenti l'un l'altro, e la terra trema pel calpestio de'cavalli. Il gran capitano Del Verme, composto un solo esercito de' tre corpi suoi, percuote con tutte le migliaia la gente capitanata dal Guascogna ; e frai primi che cadon
i {
\
Digitizi