Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Quarto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (32/548)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (32/548)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   64
   ANNALI
   morti sono i più forti campioni BentivOleschi. Volgono già le tre ore che si combatte e si suda, quan*-do le genti del Tartaglia sgominate e confuse, danno le reni e camminano per li campi oscurati dal cieco polverio. Talvolta s'appiattano tra il nembo, o talvolta si scoprono, come fa la rondine volando per l'aere. Alla fine quei del Guascogna son tutti in fuga, superati dal troppo impeto e dal troppo numero dei Ducali. La Compagnia della Rosa, che stava a guardia delle bagaglio, presa da imbelle spavento, anziché volare al soccorso , fugge senza trar di ferro, senza impedire menomamente l'avanzar del nimico. Fuggono i vili conigli, e metto» paura col loro fuggirsi ad una schiera di fanti bolognesi, che s'avviava al luogo del combattimento per soccorso de'cittadini, per ricacciare i Ducali. Le due compagnie de'fuggitivi spargono il terrore lungo le vie per cui passano, recano alla palpitante Città l'infausta fatalissima novella , lasciano che gì' inimici del Bentivoglio gli gridino a loro posta la morte, ed applaudono pazzamente al Visconti, il quale verrà coli'orgoglio del conquistatore a porre un giogo di ferro sul còllo di Felsina, è segnerà ne' suoi fasti , il giorno memorando del trionfo proprio e dell'altrui schiavitù (a6Giugno).
   Furono fatti cattivi nella fatale battaglia lo Sforza, il Tartaglia, Bernardone, i figliuoli del Carrara ed altri assai. — GÌ'inimici, seguitando la vittoria, si avvicinarono alle mura della Città per pigliarla ; di che sbigottito Giovanni Bentivoglio, tosto comandò che le mura di scale e di sassi si fornissero , e che le torri della Città si fortificassero di ogni cosa necessaria. Poi mise tutto all' intorno della Città i presidii, ed ordinò per ciascuna parrocchia si facesse un molino per macinare il grano , poiché gì' inimici avevano tolta 1' acqua ai molini. Ed avvegnaché facesse queste ed altre provvisioni , non potè però vietare che il popolo, che vedeva indebolite le forze di lui , e che scorgeva gì' inimici alle mura coi fuorusciti della patria,