B OLOGNESI
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tiè alle fortezze e castella, né agli uffizi di Budrio, Castel san Pietro, Castel Franco, san Giovanni in Persicelo, Cento e Crevalcore, cui si porranno uffizi ali forestieri, dando loro l'antica tassa: che s'introducano e si estraggano dal Contado mercanzie, le quali non paghino che ciò che pagano quelle della Provincia: che si provveda lo Studio di dottori cittadini o forestieri, purché loro non si aumenti stipendio, oltre quello che suol farsi : che tutti i privilegi allo Studio conceduti, ed a' suoi scolari e professori d'ogni facoltà, siano osservati : che tutti i sudditi Lombardi di là dal Po e dal Mincio, possano andare dove pià vogliano a studio, od in Bologna od in Pavia: che i Mercanti ed Artefici di Bologna abbiano un Giudice all'uffizio della Mercanzia, e che gli statuti di esso uffizio vengano pel meglio riformati, e si osservino : che si provveda .per l'incremento dell'Arte della lana, sia dai rispettivi Deputati , sia dal luogotenente Visconteo: che gli Statuti e le Riformazioni di Bologna siano da savi cittadini riveduti, ed approvati poi dal Duca Visconti: che ai cittadini di Bologna spetti di sei in sei mesi la nomina di uno fra quattro spettabili forestieri, per essere Pretore ; e che il Visconti lo confermi o rigetti , finché da nuova proposta emerga colui che al Duca soddisfaccia: che alle cariche ecclesiastiche non si ammettano se non Bolognesi o del Contado, tranne a quella di Vescovo, che spetterà all'arbitrio del Duca predetto. „ In quest' anno, perchè la Chiesa di santa Maria della Pace, in istrada san Mamolo, di Giuspatro-nato dell' Università degli scolari oltramontani e citramontani, era quasi in rovina per negligenza dei Rettori ; si provvide al restauramento della medesima ; e furono stabilite messe annuali pegli scolari poveri venuti a morte : ciò che fu lodato ed povato fino dall' Arcivescovo di Ravenna.
sullo scorcio dell' anno diversi capitani del morto Visconti si tolsero dalla soggezione del successore; frai quali furono il Barbiano, il Colonna,
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