64
   ANNALI
   Ed ecco le soldatesche di questa proseguir loro scorrerie ; ecco Facino uscir loro addosso per batterne un drappello, eccolo invece respinto dal capitano Paolo Orsini , talché con grave fatica può riparar salvo in Città. I prigionieri caduti in potere di Paolo fanno aperta al Legato la poca armonia tra il Malaspini ed il popolo ; della qual cosa fialdassare si allegra: ed ordina ad Uguccione Contrari capitano, che con alcune squadre del Marchese da Este assalga Bologna dalla parte di Castiglione ; e lo fa. Scala le mura co' suoi guastatori , uccide le sentinelle, rovina i ripari , spiega le insegne del Marchese, le pianta sui baracani , sui punti più eminenti, e gridando tutti a voce alta Viva la Chiesa, acciocché il popolo si ribellasse. Ma il popolo ( tante volte fatto ludibrio dei più scaltri ) teme novelle insidie ; teme che tali voci siano astuzia del Malaspini o di Cane ; e non si commuove. Facino però, che aveva in arme sue genti ad ogni bisogno, ode le voci dell'inimico , corre impetuoso con alcune schiere ad incontrarlo; e col soccorso di Filippo suo fratello, di Paolo Savelli , di Galeazzo Gonzaga , e di buon numero d'altri prodi, attacca battaglia accanita, che dura lunga pezza con molto spargimento di sangue , e che finisce colla peggio degli ecclesiastici, i quali sono indietro respinti. A ciò si aggiunge che aperta da Facino la porta di strada santo Stefano, esce per quella il grosso dell'armata, che sconfìgge fuor di strada Maggiore alle Ghiaie dell' Idice, con più grande strage l'inimico.
   Facino Cane ritornando colla vittoria alla Città, aveva seco centocinquanta nemici prigioni, e molte bandiere del Marchese Estense e de' Malatesti Rimi nesi. Però Facino ancora non andò senza perdite: chè perdette il fratello Filippo, fatto prigione, e Lancilotto Beccaria , e Bolognino Boccatorta , e Tommaso Guidotti, ed altri, i quali tutti vennero dati in consegna al capitano Paolo Orsini.
   Questo accadeva a mezzo il Febbraio : nel qual