Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Quarto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (52/548)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (52/548)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quarto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1842, pagine 546

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   64
   ANNALI
   curando il Contado, lo lascia in balia del nemico, il quale prende molte terre, fra le quali Piuma»-zo, Galliera, la Pegola, Castel Poledrano (ora il Bentivoglio) e fino le terre estreme, come Casal Fiuminese, Piancaldoli e Sassonegro, nonché altri luoghi di non poca importanza, perehè situati ai confini, e quasi chiavi per l'interno. — Dalle quali perdite scosso alquanto Facino, passò con buon numero di cavalli e di pedoni a Cento ed alla Pieve,, giurisdizioni di Nanne Gozzadini; e fattivi prigioni dugento soldati, ed avutavi preda di buoi, di pecore , di maiali , e d'altre cose di miglior conto, ritòrnossi a Bologna.
   Vedendo pertanto la Duchessa di Milano che le cose sue nella provincia felsinea volgevano al basso, deliberò di trattar la pace colla lega; ed affidò quell'incarico a Francesco Gonzaga, come a colui cne meglio poteva maneggiare la cosa, per essere parente del Malatesti, ch'era uno de'confederati, ed al Pontefice non discaro. £ scorsi pochi giorni la pace fu conchiusa con molta soddisfazione del Papa ; e la somma dell' accordo fu che Bologna, Assisi e Perugia ritornassero alla Chiesa.
   Ora Facino che intese di questa pace, e che conobbe dover egli presto uscir di Bologna , cominciò sollecito a pensar modo per ismungere le borse dei cittadini ; e sotto pretesto di pagare i soldati , raccolse per sé molta somma di danaro. Poi, avendo avuto ripulsa da Bartolommeo Bolognini e da Melchiorre Manzuoli, dai' quali voleva quattromila ducati, li fece per dispetto distenere nel pubblico palazzo. Ma fatti i capitoli della pace, la Duchessa restituì Bologna, con patto che tutti i confinati ritornar dovessero alla Città: e vi tornarono. E i due distenuti, furono in libertà rimessi; e tutti gli esuli riebbero gli antichi beni posseduti.
   Fu ai Maltraversi tanto odioso questo ritorno degli Scacchesi, che segretamente si misero in armi, e col favore di Galeazzo da Mantova e di Paolo Savelli, volevano di nuovo cacciarli. Di che avvisati