B OLOGNESI
63
gli Scacchesi ed armatisi, erano per venire ad un ratto d'armi; ma il Savelli vi s'interpose, ed ogni romore quietò. Nondimeno i Maltraversi, che poco sicuri si tenevano , e che vedevano assai forte la
rte avversaria, passarono alla cittadella, creden-di venirvi ricevuti ; ma non essendo accolti, si fermarono prèsso la fortezza, sperando venir protetti dalle genti di presidio. Pur Filippo di Nicolò Ligo, eh' era molto amato dal popolo, non potè sfuggire alle' insidie di Raffaello Foscarari y e venne da costui ucciso.
Intanto la Città andava afflitta di sciagure, perchè divisa in tre partiti : 1' uno voleva la libertà del governo a popolo; l'altro la Chiesa, ed il più. triste parteggiava per Cane, e lo sussurrava signore : gare è dissensioni funeste, che il Gonzaga di Mantova ed Antolino Mandelli , poterono a grave fatica, non togliere ma sopire apparentemente. — Nel tempo stesso ritornarono a Bologna quei cittadini eh' erano in Milano trattenuti. Pel cui arrivo tanto si allegrò il popolo, che prese 1' armi , e fu alla piazza, e fracassò e schiantò tutti i cancelli onde più sopra abbiam tenuto parola. A tale impeto, quel Gernisone che stava capitano della piazza, e che abitava presso la Chiesa di san Petronio , colto da paura fuggì colla moglie e con due figliuoli , perchè prevedeva male da cosiffatta esultanza popolaresca. E le porte della Chiesa, a lato dell' aitar maggiore furono riaperte, cacciandone a terra quel pietrintaglio ond'erano murate. Oltre di che furono aperte le carceri, ed i prigioni
ritici fatti liberi. Poi dalla Porta di san Vitale guardie del Duca di Milano cacciate vennero. Al quale tumulto accorse Facino Cane con un drappello di cavalleria e cinquanta lance, e quella porta riconquistò. Ma il popolazzo era in menar le mani e bruciare ; per cui in san Vitale ed in Broccain-dosso arse delle case diverse, e delle persone uccise , e fece guasti non pochi. A aera poi fu ripresa dal popolo la Porta di san Vitale, é quella
—- GoOglC