B OLOGNESI
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picciol Reno si fuggi, e tragittò in Lombardia, di dove venuto era (a Settembre).
Il giorno appresso entrò il Legato senza pompa per la stessa porta del Pradello: ma ebbe però l'incontro di non poca plebe e di molti fanciulli che gridavano i viva alla Chiesa; nonché di molti chie-^ rici e di Compagnie spirituali e temporali. Bente Bentivoglio , portando il Gonfalone della Chiesa entrò col Cardinale in Bologna ; e dietro del Cardinale veniva Nanne Gozzadini colle sue genti armate di Cento e della Pieve, e sventolandojina bandiera collo stemma proprio , passò alla casa di sua abitazione , e non al pubblico palagio. Il dì seguente altri due personaggi mettevan piede in Bologna : il Marchese da Este, Generale di tutto l'esercito della Chiesa; e l'Alidosi da Imola.
I questa circostanza, tutti que' Maltraversi che piegavano a favor del Duca di Milano, e che te-nevansi nella cittadella col Malatesti, ne uscirono, e furono licenziati, e mandati alle case proprie. Il Legato , che lor concedette questa licenza , incominciò la dominazione propria facendo grazie per cattivarsi gli animi, e poter poscia più di leggieri passare ai rigori di Bertrando dal Poggetto, senza trovare quelle opposizioni che trovar soglionsi col-l'amareggiare sul bel principio gli animi altrui. Le grazie adunque le incominciò verso i popoli del Contado, e prima che ad altri verso gli uomini di Castel san Giorgio, cui diede arbitrio di edificare un molino con fòssi e condotti d' acque ; e cui esentò in perpetuo da pagamento per 1' erezione delle case nel lor Castello, a patto però che compir dovessero la costruzione del Castello medesimo, facendovi due porte di mattoni, e ponendo sopra di queste gli stemmi della Chiesa. Inoltre concedette loro di far Mercato o Fiera per tre giorni nella solennità di san Giorgio, e li fece liberi per cinque anni da ogni pagamento; e liberi volle dai dazii tutti i compratori che si partissero da tale fiera annuale. E perchè le entràte della Chiesa di
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