64
ANNALI
e far Signore di Bologna il Gozzadino: e che tutto il disegno di Gabbione era di cacciare il Legato e vendicarsi con tra i Mal traversi : e conchiuse che si stessero bene sulle vedette. I Massari si contristarono del fatto, e protestarono ubbidienza alla Santa Sede. — Veduta siffatta disposizione de* Massari, il Legato fece bandire che tutto il popolo armato si ritrovasse alla piazza. Ciò che spiacendo a Gabbione, che temeva di venirne escluso; cominciò a sparger voce che quei della cittadella intendevano a muovere contro la piazza. Il che udito dalla moltitudine, vi fu un buon numero di loro che mosse ad incontrare quei della cittadella, e che passò alla Seliciata di san Francesco , dove non era che il Cora da Matellica con pochissimi uomini, sicché non poteva recar nocumento o sospetto a chicchessia.
Ora il Legato, volendo meglio colorire il suo disegno, fece addimandar Gabbione, fingendo volergli dar carico di pacificare queste turbolenze : l'inesperto giovine vi andò con un tale Baldo degli Orselli, e fu prigione. Ciò fatto, comandò il Cossa che tutti gli amici di Gabbione, sotto pena capitale, partir si dovessero dalla piazza, e girsene alle case loro : ed essi, lasciando le tre bocche prese , salirono alle scale di san Petronio per fortificarsi. Ma noi potendo, pel troppo numero del popolo, si ritirarono tutti alle case di Nanne. — Intanto esso Nanne col fratel Bonifazio, i quali erano fuori di Città, calata la sera (e credendo che l'operato di Gabbione fosse tornato a buon successo) presero la Porta di santo Stefano per entrare: ma combattuti dal popolo armato, vennero respinti. E Bonifazio che faceva impeto per avvanzare, fu preso con alcuni del partito ; e Nanne col Signore di Padova, che il sosteneva , si fuggì, mordendosi le mani, e rimproverando a sé stesso la troppa tardanza.
Giunta la domenica ( a8 Ottobre ) il Legato radunò il Consiglio de'Seicento, cui manifestò tutto 1' ordine della sventata macchinazione , e come