B OLOGNESI
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soldati , e gli venne data sepoltura nella Chiesa de'Frati Minori. Ma prima gli si celebrarono esequie , alle quali concorsero i Frati mendicanti, i consorzi , i Chierici, i Prelati, le Compagnie , e tutta la nobiltà, nonché l'Arcivescovo di Ravenna Cosma de' Migliorati da Sulmona. E nella processione che fu fatta pel trasferimento del cadavere alla Città ed alla Chiesa, si videro undici cavalli tutti di nero bardati. E sopra il primo stava un cavaliero che recava uno stendardo collo stemma del capitano morto, il quale stemma mostrava una piramide nera in campo bianco ed una base a scacchi d' oro e rossi. Altri otto cavalieri portavano altrettante bandiere, parte nere e parte con esso stemma ; il penultimo recava 1' elmetto dorato del capitano estinto, e l'ultimo la spada e gli speroni d'oro. Poi veniva la bara, coperta d'un gran drappo broccato d'oro; e stavan ultimi della processione, l'altro capitano Paolo Orsini co'suoi militi in mesta ordinanza.
Seppellito Corrado, partì l'Orsini di bel nuovo dalla Città per aver Massumatico ; e fece quanto far possa un buon capitano assecondato da valorose milizie: ma tutto indarno. Il perché pieno di rabbia , e mortificato nell' amor proprio, ritornossi a Bologna, e Massumatico durò inespugnato. — Al qual ritorno delle milizie coli' Orsini, il Cossa divampò di sdegno ; e non potendo punire di presente Nanne Gozzadini, deliberò frattanto d' ucciderne il figlio Gabbione. Ma prima fece domandare a Nanne le terre che teneva ; e il minacciava, se non era pronto ad ubbidirlo, di consegnare al carnefice il giovine Gabbione. Nanne, credendo che non fosse per incrudelire sì di leggieri sul figliuolo (benché l'esempio di ciò che avvenne al fratello gli dovesse far credere diversamente) cercava di cedere i domandati Castelli, ma con qualche vantaggioso partito, pretendendo le spese fatte in acquistarli. All'incontro il Legato, rifiutando ogni proposizione , voleva gli fossero liberamente consegnati.
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