BOLOGNESI 483
Bologna, fìrai quali si annoverano, Scipione Goz-zadini, Borni no da Sala e Carlo Bianchetti, dottori di legge t e il Conte Egano Lambertioi ed Ercole . de' Malvezzi, i quali furono accolti. dagli Sforza con grandissimo onore. E colà (ai Maggio) Achille, in nome di Giulio suo nipote sposò donna Cammil)a;e furon le cerimonie e le feste magnifiche, con banchetti regali; cui intervenne l'Arcivescovo di Milano, il Duca Gian Galeazzo, il Conte Marco , genitore della sposa, ed altri nobilissimi personaggi. Finita ivi ogni festa, tutti vennero a Bologna ad accompagnare la sposa; e dalla porta di ssn Felice; per dove entrò la comitiva sino al palazzo de' Malvezzi, da san Sigismondo, tutte le strade era,no seminate di fiori, e le finestre adorne di tappeti e d' arazzi, e le colonne fasciate di damaschi e di festoni di verauca.
Presso le cese dello sposo la piazza era coperta in ogni parte cpu ricchissimi padiglioni, ohe nelle loro tinte mostravano le divise dello stemma dei ttUJyez^ ® ,4» quello degli Sforza; e dentro al palazzo poi eranoL tanti gli. addobbi che non vi si vedevano i muri. Il prato era coperto di gialle ed azzurre tele, e in capo ad esso soprastava agli altri apparati un padiglione di seta con bellissimi l-ioami d'oro, sotto cui era esposta una suppellettile inestimabile di vasi d' argento. Il d\ che seguiva, le nozze furono solennissime, alle quali intervennero, il Cardipal-Vescovp di Bologna, con Monsignore Sforza ed il Governatore delja Città, e gli eccelsi Anziani , e il Gonfalooie? di Giusti** zia, e Giovanni Bentivoglio e Ginevra Sforza sua donpa, e infiniti :altri personaggi Milanesi e di Bologna, lolle prjme gentildonne della Città ric-chissimamente vestite.-rDopo 11 banchetto fu data Vna solenne giostra nella P?az?a de'Malvezzi di fianco a; san Sigismondo , col premio di lungo e ricchissimo pallio» che toccò a Giacomo Sforza, congiunto della sposa, al qual cavaliere destrfs* simo si fecero grandi plausi ed. onori,