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magnifico per indola, e tutto faceva con isplen-didezza. Ordinò una nuora Tiara o Regno, che costò cinquemila marchi d'argento, e che fu fregio de' Pontefioi successori di lui.—Egli era stato in giovinezza destinato al commercio , onde non fu di molte lettere ; ma i Veri letterati seppe conoscere e proteggere, come seppe umiliare i letterati vani e superficiali di que' giorni. Il Collegio delle Abbreviature, era composto de'più. begli spiriti di Roma, i quali professando la filosofia platonica, pretendevano di sottomettere i dogmi della religione alle massime del capo della loro setta; e Paolo lo soppresse. — Lo stesso Paolo II. fu il primo Pontefice che diede il titolo di Cristianist* simi ai Re di Francia, e fu pure il primo che prèse a coniare medaglie per metterle nelle fondamenta dei pubblici edifizi da lui eretti , affinchè ne indicassero il tempo alla posterità; imitando in questo gli antiohi Imperatori. Sotto il reggia mento di lui, Roma cangiò interamente d'aspetto. I pubblici monumenti, i templi, i palazzi, le strade allargate o addirizzate, gli. ornamenti di Roma antica disseppelliti dalle visoere della terra , tutto attesta luminosamente come questo Pontefice fosso munifico da savio , cioè col merito e coli' indiw stria, e non curante di quelle vane* discipline, onde l'umaàa spezie, non ha mai tratto vantaggio. j Al nuo^o Pontefice mandarono i Bolognesi per ambasciate» , a porgere ossequio in nome della patria , Oristofbro Caceianemici e Giovanni Guidetti,! quali, si congratularono perchè fosse stato assunto al.soglio di Pietro, il nipote di quell'Eu» genio IV. die! fu amino ! dei Bolognesi quand'era Legato (per Martino V.; e ohe ne stette protettore quando fui giunto al Pontificato.—Nel qual tempo i capitani Bolognesi, che comandar dovevano le duo galere Veneziane.per muovere contro del Turco, fé-«er ritorno ip Bologna (la Settembre) ad aspettarvi le determinazioni di Paolo II., eh'ei non sapevano ae fosse fermo nel pensiero dell' antecessor suo ,