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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   2.0
   ANNALI
   imperciocché la copia , la varietà e 1' importanza della materia a conseguire un tanto fine non mancano. Solo desidero che mi prosegua quella pubblica benevolenza che ho potuto fino ad ora sperimentare , e questa mi sarà incitamento per avanzare neir opera colla maggiore alacrità. Ma senza più verrò a trattare la materia di questo quinto Volume degli Annali Bolognesi, che abbraccerà, come accennai alla fine del Volume quarto , tutta la vita politica e magnifica di Giovanni II. Benti-voglio, traendone specialmente le notizie dall'opera non ha molto scritta e pubblicata dal nobil uomo signor Conte Cavaliere Giovanni Gozzadini, onore di sua prosapia, ed ottimo ; coltivatore d'ogni più bella disciplina.
   In principio d' anno, fattasi radunanza del Senato, si pensò a sostituire un uomo grave e saggio al Biformatorp Giacomo Grati uscito di vita; e venne eletto Nicolò degli Aldrovandi. E nel giorno stéssox volendosi mandare un Vicario al Comune di Galliera nelle valli bolognesi, fu prescelto a quest' uopo un Giovanni de' Malvezzi, il quale si distinse per prudenza e per senno , e fece onore alla progenie degl'illustri Conti dèlia Selva.
   Nel quat tepipo si ebbe avviso in Bologna còme Sforzino, fratello n^tur^lè (dèi Duca. Galeazzo di Milano , erasi da lui alienato oon molti uoqiìm d' arme , passando in Brescia ad assoldarsi poi \pa« pitano Bartolommeo da Bergamo ; e( parimenti si ebbe avviso che Alessandro da Cotignòla, Signore di Peàaro e padre di Ginevra Bentivoglio, erasi as-^ soldato colla signoria di Venezia per la condotta di dpe mila cavalli, avendone buona provigionè siccome dovevasi-ad ,trinujU9iuo del vplor ^uo , phe frai capitani italiani mostrava ben di discendere da quel Muzio Attenefolj, cjiè il soprannome m^ri tossi di Sforza il Grarid^. i ,, , ;
   Intanto il nostro Ben{ivogliof il principesco Giof vanni II., desider^pdos.epza, dubbio di farsi amici i più potenti.frai Signori vipiai, prese ad assistere