BOLOGNESI *5
approvò la Bolla di Nicolò V., la quale stabilisce che > detti Rettori vengano in qualche parte rimunerati , e che alla fine del loro ufficio si possano adottorare senza spesa, per sentire il meno gravame possibile neir ufficio loro importante e di non facile eseguimento.
Proseguivano i Veneziani a minacciare la lega, e proseguivano i Turchi & vessare Cristianità : il perchè le genti d'Italia ohe sostenevano guerra contro de' Veneziani, avrebber voluto per una parte umiliarli in campo, e per 1' altra erano desiderose di ottener pace, affine di star pronti a qualunque bisogno d'una Crociata. Ed ecco prevalere quest' ultimo consiglio; eeco in Bologna radunarsi il Duca di Milano, quello di Calabria, il Marchese di Mantova e quello di Monferrato, gli ambasciatori del Re di Francia e de'Fiorentini, e Paolo Volta pei Bolognesi, i quali personaggi stabilirono un' ambasceria al Papa per averlo mediatore di pace universale. E furono mandati gli oratori ; e il Pontefice diede promessa d'interponi ad ogni modo perchè la pace seguisse.
E seguì. Dopo più. di tre mesi di trattative del Papa, potè questi spedire a Bologna un suo Breve (9 Maggio) il quale assicurava essere stretta la pace per tutta Italia: di che si fecero grandi allegrezze in Bologna, e per comando del Senato si tennero chiuse le botteghe per tre giorni (11 al iS) e si fecero processioni solenni colla Beata Vergine detta di san Luca*— E poco dopo ( *7 Giugno) ritrovandosi innanzi a Paolo II. le ambascierie della lega e de' Veneziani, fu Confermata la pace, nominandosi nel grande Atto tutti gli amici ed aderenti si dall' una parte che dall' altra ; ed i Bolognesi furon
ANNO DI CRISTO 1468,