ANNALI
nomati nei Capitoli per amici e confidenti del Re di Napoli, del Duca di Milano, della signoria di' Venezia e de'Fiorentini ; ciò che dimostra in che pregio fossero allora i Bolognesi presso de' Principi e de' Signori Italiani.
Ecco dunque seguita la pace. Il che inteso dal Coleone che si trovava verso Forlì questi passò per Bologna colle sue genti in quieta ordinanza, e tragittò in Lombardia ; lasciando così il paese nostro affatto libero da ogni ombra di guerra; e tanto fu di tutta Italia. —- E furono restituiti dai Veneziani paesi e castelli già presi; ed ogni cosa ritornò agli antichi possessori. Così fini vasi il Giugno; ed il Senato nominava capitani della Città, Antonio Trotti di Alessandria, Giacomo Rossi Parmigi
vezzi fu assoldato dalla signoria di Venezia.
Avendo adunque il Pontefice composte a pace la cose di Bologna, mandò a nostro Governatore Giambattista Savelli romano, Protonotario Apostolico, il quale insieme con Astorre Malvezzi e con suo padre, venne ai Crociati (27 Agosto); onde il Senato si dispose a riceverlo onoratamente : e perchè ciò si facesse con ogni più solenne pompa, decretò che fossero aperte le carceri, e che si lasciassero liberi i prigioni di poca importanza. E perchè cinque ve n'erano di molta entità, fu deciso di trasferir questi dal Palazzo del Podestà a quello del Governo. Ma i cinque prigioni si, unirono insieme » ostinati di non volere uscire: il perchè fu mestieri che i custodi delle carceri chiamassero aiuto di genti d'armi , che il Goqfaloniero di Giustizia mandò a tal fine. E così i cinque ostinati furono tratti ad un torrione nel Palazzo del Governo, siccome era stato decretato.— E il dì appresso (a8 Agosto) il Clero, gli Anziani, il Gonfalonier di Giustizia, e i Magi* strati maggiori col popolo, passarono ad incontrare il Governatore, cui presentarono le chiavi delle car* ceri, affinchè desse l'ordine di liberarne i distenuti; siccome fece.
lorosi comandanti : e in questo