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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   2.0
   ANNALI
   un negro cignale vergato di bianca lista e circondato da verdeggiante vite dipinta in campo d'argento , con quattro gigli d'oro in fondo celeste, aggiunse il medesimo imperatore, a destra nello scudo, una mezz'aquila negra; la quale poi, dopo quasi un secolo soltanto venne conceduta intera a diversi italiani per benignità d' un Imperator Ferdinando. Nel qual tempo forse, concedendo altru^ gV Imperatori l'aquila nera non dimezzata , l'istituirono poi con doppia testa per sè medesimi.
   Ma ritorniamo al] [e cose di Bologna. — Correndo rigidissimo inverno (ift Febbraio) morì Dionisio dei Castelli, uno de'sedici Riformatori, nella tarda età di ottantacinque anni, e gli succedette un figliuolo. Ed egli fu onorato di esequie pubbliche, con tanta / pompa, che fu cosa straordinaria. —- E mancò in oltre (3o Maggio) Bartolommeo Ercolani, famosissimo dottore, e venne tumulato in san Domenico.— E morì pure (a6 Agosto) il Cavaliere Lodovico Ben-tivoglio, altro dei sedici Riformatori, e fu egli ancora , dopo grande onorificenza d' esequie, seppellito in san Giacomo; venendogli dato a successore l'illustre Andrea figliuol suo, onde più innanzi avremo alcuna volta a parlare, perchè fu uomo di moltissime virtù, e di cui Sabbadino degli Arienti scrisse quindi la vita. Così pure passò dal tempo all' eternità un altro dei Riformatori, cioè Paolo Volta, ch'ebbe gli onori dal Senato, come gli altri Riformatori già ottennero, e cui fu dato a successore Astorre od Astorgio figlio di lui; venendo egli pertanto seppellito in san Francesco de'Minori Conventuali.
   E chiuderemo qui le notizie dell' anno col narrare ohe Alessandro da Cotignola famoso capitano passò al soldo della Chiesa, e mossa guerra a Roberto Malatesti da Rimino , gli levò il Borgo di san Lorenzo, e il pose a sacco : onde Roberto fece carcerare alquanti cittadini che reputava consapevoli della cosa. Ciò intese il Duca d'Urbino, che levò tosto i suoi soldati dagli alloggiamenti nel