Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Quinto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (22/606)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (22/606)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ANNALI
   avvertito dellò barufie.il Senato di Bologna, il qua!» vi mandò subitamente il Vicario» del Vescovo con cinquanta fanti e molti cavalli , che giunti alla Pieve, fecer prigioni un Pietro .Chiarini, Francesco Ballante, Giacomo Zola, Francesco Gurini, Natale Colla e Pàolo Guicciardini, che in Bologna carce-» rati vénnero, ed esaminati, e confessi rei dell* omicidio del Tuttobuoni e di altri uomini : il perchè i primi di costoro furono appesi pel còllo alle forche , e il Guicciardini decapitato (28 Luglio).— I figli del Benzetti però si fuggirono, e non fu possibile al Senato d'averli. Se non che, stando essi fuori, dati essendo in Nanne Chiarini uccisore del padre loro , lo trucidarono barbaramente, art-dandogli : or va a tener compagnia a Checco Tuttobuoni. E si posero vagabondi alla campagna, rin-novellando i tristi giorni de' Canetoli, e de' fug~ giaschi Viscontei. Alla fine però, interponendosi il Vescovo ed il Vicario si ottenne di ridurre a paco Cento colla Pieve; e si pose una pietra di tonnine sulla memoria delle passate ostilità ; e un poco la ragione, un poco il bisogno, un poco anooc la paura valsero in fine di anno a sedar i tumulti, e a ridonare tranquillità e patria agli sbandati.
   Mentre questo avveniva alla Pieve ed a Cento, l'Isola di Negroponte con sanguinosa oppugnazione era strappata ai Veneziani dalle armi inondataci di Maometto II., di quel conquistatore dell' Impero d' Oriente, il cui stendardo sventolava su tutta la costa a Levante dell'Adriatico, dall'estremo punto della Morea sino alle aspre punte della Bosnia, e che pronunziato aveva l'esecrando giuramento di piantare la mezza luna sui còlli di Roma ed annientare la religione di Cristo. Tutta adunque Cristianità n' era intimorita , spaventata l'Italia. Non tardò guari il Pontefice a spegnere le insorte, a prevenire le nascenti discordie dei Principi italiani e ad invitarli a unione per la comune salvezza. E frutto delle paterne sue cure fu 1' alleanza che tutti gli Stati italici stabilirono a Napoli, e che