Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Quinto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (29/606)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (29/606)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI i5
   il popolo a suo senno: e lungo tempo sì voleva prima che alcuno gòvernasse lui, e riducesse a condizione di privato.
   ANNO DI CRISTO I47U
   La prima cosa importante che toccò quest'anno r Bolognesi fu la notizia mandata dal Pontefice come' era seguita lega dei Principi d'Italia contro il Turco; di che si fecero grandi allegrezze e solenni processioni per la Città. — Nel qual tempo (... Gennaio) il Duca Galeazzo Sforza mandò da Milano un nunzio a Giovanni Bentivoglio, perchè volesse allegrare la sua corte coli' onoranda presenza sua , e darvisi buon tempo nei giorni carnescialeschi. Tenne il bolognese l'offerta; cbè se a Galeazzo l'amistà di lui' esser poteva giovevole, ben più Giovanni sperava trar profitto dalla benevolenza e dalla possanza dello Sforza. Accompagnandolo pertanto Egano Lamber-tini, Lodovico Sampieri, Pietro, Carlo, Enea e Floriano Malvezzi, Carlo Fantuzzi, Girolamo Griffoni,' Giovanni Papazzoni ed altri, fino al numero di sessanta cavalli, ebbe splendida accoglienza in Reggio da Sigismondo Estense, venuto ad incontrarlo al Panaro. Alle sponde poi del Lenza Polidoro Sforza, fratello di Galeazzo il ricevette, e gli fu scorta a Milano , ove dal Duca e da' cortigiani suoi venne qual principe onorato. Lietamente fra giuochi, feste e sollazzi d'ogni sorta trascorse assai giorni in quella corte di lusso e di grandissima magnificenza. — Prima di partirne (...Marzo) ebbe Giovanni da quel Duca, oltre il capitanato di seicento cavalli e di trenta balestrieri (con istipendio di settemila ducati l'anno), venticinque braccia di drappo d'oro ricamato in verde, del valore di seicentosettantacinque ducati, con un pendaglio o balteo d'oro, che fi* stimato seicentoventitrè ducati. Oltre di «he il Duca: