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ANNALI
recintò e di asilo, ad etèrna sua lodò, ed a bellissimo lustro di una Città, che fu sempre specchio di religione la più viva. — E poiché diciamo di Conventi * aggiungeremo che quello della Misericordia fuor di Porta Castiglione, passò dai Padri Olivetani, per ispontanea cessione, agli Eremitani di sant'Agostino della Congregazione di Lombardia.
Nè chiuderemo le notizie di quest' anno senza dire che durava ancor1 viva la questione frai Bolognesi e il Duca Ercole Estense intorno alla Bastia sulla riva del Panaro di là da Castel Franco, quando essa Bastia, ch'era già di legno, si faceva dai Bolognesi per più saldezza di pietra. Sisto IV. e Ferdinando di Napoli ne fecero querela; ed a persuasione dello Sforza, cui stava a cuore che del Bentivoglio e de'Bolognesi non si alterasse la pace, fu poi consegnato il forte ad un Legato del Papa, come questi desiderava. Ed ecco ciò che scrisse il Papa per questa bisogna:
Ai diletti figli, gli Anziani ed i Sedici della Città
nostra di Bologna.
SISTO PAPA IV.
„ O diletti figliuoli, salute ed apostolica benedizione. Desiderando con somma sollecitudine, per 1' ufficio nostro pastorale che ogni fomite di discordie si Jevi di mezzo, massime in Italia, perchè altamente necessita che in questi tempi sia pace e quiete fra voi ; così adoperiamo ogni cura perchè sian recise le dissensioni fra voi ed il nobile Ercole Duca di Ferrara insorte a motivo della Bastia al Panaro, per fatto del seminatore delle zizzanie ed inimico d'ogni umana pace e beatitudine. Il perchè volendo pienamente che questa cosa sorta il debito fine, e fatti certi da voi esser voi contenti che i vostri diritti nelle mani nostre liberamente vengano affidati ; vi esortiamo che non solo tali diritti,