BOLOGNESI 63
Lo istrumento sta in bnona forma, ed altro non occorre dire. — Dato in Milano il dì quattro Dicembre MCCCCLXXII1I.
Galeazzo Maria Sforza Duca di Milano ece. di Pavia ed Anghiera Conte, e di Genova e Cremona Signore.
Cicuus. „
E così ebber fine le cose bolognesi di quest' anno con alleanze, paci, e speranze di migliori fortune in appresso.
ANNO DI CRISTO 1475»
Nel principio di Gennaio entrarono in ufficio gli Anziani , il Gonfaloniero, i Massari delle Arti, ed ogni magistrato non perpetuo della Città.—Intanto che questo si faceva in Bologna, Giovanni Lupari veniva eletto Podestà di Genova, e se ne andava colà in ufficio, con plauso di quella repubblica la quale acquistava un buon magistrato, e con onore di Bologna, che vedeva un sno figlio andare in paese illustre a sostenervi il peso d' una delle primarie dignità (1 Febbraio).
Ed essendo illustri in questo tempo i Rangoni di Modena, vollero i Pepoli, celebri già frai Bolognesi, stringersi in parentela con quella famiglia: il perchè Guido de' Pepoli, Conte di Castiglione e Signore di parecchie terre menò in moglie, a mèzzo appena il Febbraio, Isotta del Conte Ugo Rangoni, e la condusse a Bologna, dove gli sposi incontrati vennero da tutta la Città , e con molt' onore accompagnati furono per istrade tutte in addobbo ; e giùnti al palazzo del Pepoli, uscirono da questo molte damo bolognesi riccamente adorne, le quali accolsero la