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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 63
   Lo istrumento sta in bnona forma, ed altro non occorre dire. — Dato in Milano il dì quattro Dicembre MCCCCLXXII1I.
   Galeazzo Maria Sforza Duca di Milano ece. di Pavia ed Anghiera Conte, e di Genova e Cremona Signore.
   Cicuus. „
   E così ebber fine le cose bolognesi di quest' anno con alleanze, paci, e speranze di migliori fortune in appresso.
   ANNO DI CRISTO 1475»
   Nel principio di Gennaio entrarono in ufficio gli Anziani , il Gonfaloniero, i Massari delle Arti, ed ogni magistrato non perpetuo della Città.—Intanto che questo si faceva in Bologna, Giovanni Lupari veniva eletto Podestà di Genova, e se ne andava colà in ufficio, con plauso di quella repubblica la quale acquistava un buon magistrato, e con onore di Bologna, che vedeva un sno figlio andare in paese illustre a sostenervi il peso d' una delle primarie dignità (1 Febbraio).
   Ed essendo illustri in questo tempo i Rangoni di Modena, vollero i Pepoli, celebri già frai Bolognesi, stringersi in parentela con quella famiglia: il perchè Guido de' Pepoli, Conte di Castiglione e Signore di parecchie terre menò in moglie, a mèzzo appena il Febbraio, Isotta del Conte Ugo Rangoni, e la condusse a Bologna, dove gli sposi incontrati vennero da tutta la Città , e con molt' onore accompagnati furono per istrade tutte in addobbo ; e giùnti al palazzo del Pepoli, uscirono da questo molte damo bolognesi riccamente adorne, le quali accolsero la