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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
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   prendesse in santa difesa. Ed avevano i fedeli ben donde pregare per cotali fini ; perchè già i Turchi assediavano Soutari e Lepanto per levarle alla repubblica di Venezia: e già da un anno Maometto II. aveva presa e rovinata la Città di Caffa, fiorente colonia de' Genovesi nella Crimea. E l'Islamismo padrone della Bosnia, già minacciava gli stati veneti di terraferma: e stavano ornai per valicare l'Isonzo e il Tagliamento (oiò che poi fecero) per devastare le fertili campagne del patriarcato d'Aquileia e del Friuli , per trucidarne le popolazioni o trascinarle in cattività, per far sentire agl'Italiani lé atrocità di quelle guerre di barbari, onde l'Itnpero d'Oriente fu prima disertato che ridotto m servitù. Ed ornai i Turchi prenderebbero Croia, la Capitale che fu di Scanderbeg, e conculcando ogni trattato d'accordo, ne sterminerebbero tutta la popolazione: sicché alla fine la minacciata repubblica di Venezia, sola a sostenere ripetuti ed aspri sforzi contra l'infedele, per nen vedere in Lombardia gli eserciti di Maometto , si terrà benavventurata di poter comperare la pace dando in balia de' Mussulmani e Scutari, e molte forti Castella, che possedeva ancora nel-1'11 li rio e nella Morea. Ed a queste condizioni finalmente sarebbe conchiusa la pace fra il Veneto ed il Turco, il quale in brev'ora si era fatto terribile per tanti popoli e tanti, e d'Oriente e d'Occidente, i quali piangevano i danni da Costantino arrecati, che diede il crollo all'antico Impero di Roma; mutando il nome di Bisanzio in quello di Costantinopoli , e quivi trapiantando quel trono che doveva starsi nella Città dei sette còlli.
   Ma ritorniamo alle cose particolari di Bologna. Oltre la metà dell'anno (»a Luglio) morì in Bagnarea* il Vescovo nostro Filippo Calandrino, che avea governata la sua Chiesa poco meno che trent' anni. Lui Vescovo, erasi veduto alloggiare alla cattedrale Federigo 111., che recavasi a Roma per cingere la corona d'Impero (i45a); la Chiesa di santa Maria in Solario, detta poi di sant'Alò, fu consacrata (i4$3);