BOLOGNESI
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L'Olgiati, e il Visconti sur un infame palco aveau poi lenta crudelissima morte. Ma niuno movimento facendo il popolo , in cui confidato aveano i congiurati , Giangaleazzo Sforza succedeva senza contrasto al genitore. E come questo Duca non contava che otto anni, sua madre Bona di Savoia tolse le redini dello Stato, e tosto a' Principi, ai Municipi italiani inviò lettere ad ottenerne assistenza. Giovanni Bentivoglio dalla reggente iuvitato ad unirai con lei per assodare nel seggio il figliuolo, v'aderì prontamente, grato a'benefici del morto duca. In pari tempo Sisto IV. esortava il Senato bolognese affinchè per quanto era in lui cooperasse al raan^ teni mento della pace italiana, la quale per i' ucci* sione dello Sforza poteva essere minacciata : e il Senato nostro vi si dispose, come narrano il Ghi-raidacci , il Tonduzzi e l'eruditissimo infatjcabil Muratori,
ANNO DI CRISTO 1477.
Erano eletti e posti in ufficio tutti i magistrati della Città, quando giunse la novella (dipoi ripetuta da cronisti e da storici) che gli Svizzeri verniti alle mani col Duca Carlo di Borgogna, avevano rotto i suoi, e lui stesso ebbero tagliato a pezzi.
Mentre giugneva questa notizia a Bologna, il Senato spediva a Milano i suoi ambasciatori a condolersi con Gian Galeazzo della tristissima morte del genito* suo, e ad allegrarsi con esso lui dell'ottenuta signoria dopo il funesto commovimento dei congiurati. Ciò doveva fare il Senato intero, avendolo già fatto il Bentivoglio, che anzi prese cura del giovinetto Duca, cui soccorrerebbe di consigli, come di braccio la madre, avendone titolo di ca/-pitano (.,. Gennaio ).
Dopo tre mesi da questi offici politici ed ossequiosi , si presentava a. Giovanni occasion novella Annal. Boi. T. V. 8