BQ&00HESI 6i
ANNO DI GIUSTO 1478*
Gessato il Medio Evo col finire dell' ignoranza, é eoli' avanzamento della civiltà, ai videro i popoli d'Europa lasciare i eampi di Marte per darsi alle discipline della' Pace: a quelle diseipUneobe nei tempi funesti delle invasioni de' barbari * vennero salvate, dall' obb]fo e sostenute .dai soli Monaci, e che poi al succedere del feudalismo furono inoltre incoraggiate e protètte dai vari Signori che fra le Moltitudini sorgevano, e ebe a mano a mano se ne facevano sostegno^ e difésa. Ond' è che il popolo d* essi diretto ed alimentato, da essi occupato in tutta guise di arti belle e meccaniche, pendeva dalle loro volontà; perchè gli uomini piegane di leggieri all' obbedienza di coloro» dai quali hanno pane, ed onorati meni di sussifetenZa.
. Vediamo difetto il popolo di Venezia star soggetto si Dandoli , ai tNavageri, ai Loredaoi > perchè questi ricicbi e magnifici concittadini proteggevano la na4 vigazioqe, il oommeroio, l'industria r l' architettura, la seultura, e tutte le arti-più belle: vediamo quei di Qenova rispettare i Doria, i Fiescbi, i Ler-. cari, ohe inalzavano; la-città loro al pari della grad Donna Adriatica, facendola emula di questa, e mag-t gioie della florida Pisa: vediamo Milano pendere dalla volontà de'Visconti «poi de Moro eredi gli Sforza, per* che quelli e questi furon signori munifici, che sep* pero dare alimento a migliaia e migliaia del popolo * mentrela città propria fapeVan bella di sontuosi edilìzi, e d'opere sovrane: vediamo Firenze inchinare ai Medici, oome a coloro che stabilivano la grandezza propria .e della patria ad un tempo ; che davan nome al lor secolo» che rendevan magnifica, monumentale la città, che la facevàn dalle più bqlle d'Italia, dopo Roma eterna ed eccelsa. Gai diede: onori e mezzo d'industria agli architetti, agli scultori, ai pittorif