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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   iiJi
   elevatosi eoo arte dalla massa del popolo e talora dalla plebe, e fatto dominatore de' proprii concittadini. Costoro che diversamente dagli altri la pensavano, ed eran pochi, non trovando eco nel volgo alle loro grida, ricorrer dovevano alle congiare, anziché alle ribellioni delle migliaia : e ben lnngi dal provare la ripugnanza che a noi sarebbe naturale oggidì, di liberare cioè la patria da un signore per mezzo d'un assassinio, essi invece reputavano onore nell'omicidio a tradimento; e in ciò somigliavano a Muzio Scevola, il più riprovevole eroe fra quanti Roma ne conobbe. Costoro adunque, che mettevano virtù e grandezza nella negra congiura, non temevano che il pericolo, il formidabile pericolo degli strazi i e dell' obbrobrio, ove mal riuscisse. Difatto i Signorotti di sì tristi tempi sentendosi alle prese con tutti quelli di cui temevano, stavano sempre in buona guardia; e andando debitori di lor sicurtà a solo il terrore, se riuscivan trionfanti, infliggevano orribili supplizi. Eppnre questi pericoli, per quanto avessero in sè di gravità, non iscoraggiavano tutti i nemici nella monarchia; v'erano sempre i due, i tre che congiuravano : e quest' audacia era frequente , e l'infelice successo degli uni non impediva agli altri di rinnovellare le prove. La prima congiura fu contro ai Medici, ordita da Bernardino Nardi, uno che Pier de' Medici esigliò. Con cento partigiani (1470) soprapprese la Porta di Prato, eotrovvi, vi si fortificò, e sperava sollevare questa Città e ribellarla a Firenze. Ma tutti furon sordi alla voce di lui ; nessuno accorse. Rimase solo, fu assaltato dai Medici, cadde prigione , ebbe mozzo il capo.—Ciò prova la verità delle nostre asserzioni.
   La seconda congiura fu in Ferrara ; di che facemmo brevissime parole. Era morto il Duca Borso, era morto prima Lionello, entrambi figliuoli naturali di Nicolò III. — Ercole fratello dei due Duchi voleva per sè la signorìa ; Nicolò IV. nipote di lui, la pretendeva per diritto di successione. Fu cospirato contro di Ercole, eh'erasi già recata in mano