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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNÉSI
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   Firenze, nella Cattedrale ( 26 Aprile). — I Pazzi, il Salviati, Bernardo Bandini, Iacopo Bracciolini sono pronti al misfatto : ma Giambattista di Montesecco dichiara di non voler commettere braverie nella casa dell'Eterno. La conventicola è sciolta: ricorrasi ad' altri. Antonio ;da Volterra e Stefano Bagnoni, che? non provavan per le cose sacre riè rispetto nè reli-/ gìoso orrore, tenteranno là negra impresa. Il primo* assalga Lorenzo, il secondo impedisca lo scampo a Giuliano. Ecco elevata l'ostia santa; ecco il Volterrano toccare colla sinistra la spalla di Lorenzo: questi balza in piedi, ravvolge al braccio il mantello, sé ne fa scudo , rende vani i colpi : è soc-^ corso da' suoi , hanno trattele spade; Lorenzo è' salvò. Non cosi è di Giuliano: il Bandini lo hai spento: Francesco de'Pazzi è ferito in una coscia. Lorenzo ha riparato nella sagrestia di cui il Poliziano ha chiusa la porta. Il popolazzo è in tumulto : nessuno aiuta gli assassini. Il Salviati , Francesco Iacopo, e Renato Pazzi sono presi, e vengono appiccati alle finestre del palagio dei Signori per comandamento del Gonfaloniere costretto dal MedW ci ; e insieme con loro è appeso Iacopo Bracciolini. Il Volterrano ed il Bagnoni son fatti a pezzi dalla' plebe; il solo Bandini si salva a Costantinopoli ;; Maometto li. proteggitore de'grandi anziché de'sudditi, lo manda in ceppi a Lorenzo, chè lo fa stroz--zare con altri cittadini assai.
   Così funesto successo della congiura (il quale varrà sempre più a mostrar vera 1' asserzion nostra che la plebe fatta suddita non pensa che ad empir la ventraia) consolidò la possahza di Lorenzo dei Medici. Se prima fu desso reputato il primo cittadino di Firenze, ora venne tenuto in concetto poco meno che di principe: e i primi patrizi concittadini chiamavanlo ed inchinavanlo con titolo di Magnifico, quasi fosse di famiglia dominante, o gran condottiero d'eserciti. Ed egli dal canto suo affettava liberalità principesca; una pompa, uno sfarzo che sopperivano al grado che ancor gli mancava ;
   Annal. Boi. T. V. 9