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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   SSg
   appresso la statua di Giulio fu gittata in bronzo, e riuscì maravigliosa per forza di movimento e per ispirito di signore cbe impera , sicché meglio non poteva convenire al Papa che Michelangelo effigiò.
   Nè Michelangelo era nuovo agli onori in Bologna. Vi era già * stato del i5oi (aveva allora 27 anni) quando scolpì nell' Arca famosa di san Domenico l'Angelo sì celebrato ed il san Petronio. Allora gli avvenne caso strano, che lo diede a conoscere e che gli procacciò la stima e la protezione del Senatore Gianfrancesco Aldrovandi. Era legge in Bologna (e lo narra il Condivi discepolo e biografo di Michelangelo) „ che qualunque forestiero entrasse fosse „ in sull'unghia del dito grosso suggellato con cera „ rossa. Entrato Michelangelo inavvertentemente sen-w za il suggello, fu condotto insieme co'compagni „ all'ufficio delle bullétte e condannato in lire cin-„ quanta di bolognini, i quali non avendo egli il „ modo di pagare e standosi nell'officio, un messer „ Gianfrancesco Aldrovandi gentiluomo bolognese, „ che allora era de'Sedici, vedutolo quivi, ed in-„ tendendo i! caso lo fece liberare, massimamente „ avendo conosciuto ch'egli era scultore, ed invi»-,, tollo a casa sua. Michelangelo, fatta scusa coi „ compagni, gli licenziò, dando loro que'pochi de-n nari che si ritrovava, e andò ad alloggiare col gen-„ tiluotno. „ — Ecco vicenda di artista povero compensata coli'amicizia d'un ottimo signore, che di tutto lo provvide, e che ospite ed amico lo volle per meglio d' un anno. — Beato chi studia , e chi za coli'ingegno proprio dal limo palustre elevarsi!
   Ma ritorniamo al grande artefice riconciliato con Giulio. Appena Michelangelo ebbe avuta la commissione del colosso, vedilo porsi alla grand'opra, e farla degna di quella mano che aveva scolpito il Mosè, degna che il Francia la rimirasse con istu-pore. Grandezza e maestà splendevano su quel sembiante dell'assiso Pontefice; ricche e magnifiche ne eran le vesti; il volto spirava l'aure di vita, ed at-tcggiavasi ad austerità abituale. Già in plastica era