B OLOGBTESI
ma fico ingiustamente che con somma empietà vie-cisi, al molto sangue de'poveri per te in tanti modi empiamente assorbito ed alle lagrime degli afflitti da te, sevissimo tiranno, consunti, commossa dal* l'ineffabile sua giustizia, cbe ad ogni uomo rendè condegni meriti delle sue opere per mezzo dèi suo Vicario e de' suoi Apostoli costituiti sopra la terra per eredità, hanno dato giusto principio a farti gu* stare di quegli amarissimi calici ch'eri consueto porgere ad altrui ; sì che volendo noi ancora, quanto ne è lecito, imitare la giustizia divina, sì per dare perpetuo esempio e terrore a chi pensasse per 1' av» venire in tal modo vivere, sì ancora per mostrarti cbe teniamo ben conto delli meriti delle tue opere, come ne ricerchi e meriti, abbiamo te e la tua prò* genie sempiternamente sbanditi e giudicati perpetui ed immortali nemici della patria nostra, ed abbia* ino fatto totalmente deliberazione che di quella parte delle tue rapine che son restate, qui siano satisfatti li nostri cittadini fatti tuoi creditori e dei tuoi figliuoli, per timore e forza tirannica: alli qua-liy siccome è giusto contro di te e d'ogni altro perr ciicioso cittadino, non siamo mai per mancare del debito della giustizia, che nel futuro avrà effetto^ Sempre conoscerai il senato e popolo di Bologna aver meritamente a cuore le operazioni tue e degli scellèrati tuoi figliuoli, alli quali (siccome già si è dato principio) non mancheremo, accadendoci l'opportunità , di dar convenienti supplizi e meritate pene. ^ r
Bologna, Aprile i$oy.
Nè contento il Senato d'aver oosì risposto al Ben*» ti voglio, fece abbruciare in piazza tutti i libri dei Dazi e delle Carticelle composti nel tempo< della grandezza di lui; il perchè il popolo ne fece molta allegrezza, la quale però durò poco, e presto fu oefP> vertita in lutto per cagione della pestilenza chè ctf-cminciava a menare strage; sicché il Legato non volte
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