BOLOGNESI
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„ Mira la teatral felsinea mole
Che su d'antiche ampie ruine, un tempo Di superbo signor fastosa reggia , Or a dolci usi e a geniali imprese Mirabile s'innalza. Argo e Corinto, Atene, e quante per teatri illustri Vantò chiare città la eulta Grecia Forse invidia n' avrebbero. „
Guido Bentivoglio d'Aragona cedette il suolo e gli avanzi del palagio al bolognese Senato; il Cardinal Serbelloni Legato a Latere ebbe cura della cosa; cinque sole colonne, che ancor vedevansi del sontuoso edilìzio nel Borgo della Paglia , atterrate vennero; alcuni oggetti d'arte, trai quali pochi vasi di terra, furono rinvenuti nello scavare le fondamenta del palazzo: ecco tutte le reliquie della regr già Bentivolesca; ogn' altra cosa il popolo folle e il tempo edace distrussero.
E qui torna acconcio d' avvertire che la valva della maggior porta del palazzo Bentivoglio non è quella che di presente si vede nella casa già Gozza-dini ora Brusa, rimpetto al Teatro del Corso. Questa cosa è una favola, una impossibile tradizione popolare; imperciocché Cammillo Gozzadini, uno dei principali distruggitori della gran mole bentivolesca, abitava in san Mammolo dove furono le case dei Sa* liuti, né certo in istrada Stefano portar voleva quel trofeo ; nè al battitoio ( che sarà stato un serpe, un leopardo od altra insegna di cimiero della cacciata famiglia ) avrebbe voluto sostituire il dragò, che sorge nel cimiero de'Gozzadini, desiderando perpetuare un'azione cbe avrà reputata senza dubbio degna di memoria.—Così il Guidicini nella sua Miscellanea manoscritta di Storia di Bologna; il quale aggiunge che quella valva od imposta, ticoa di bellissimi bronzi, nonché il magnifico ornamento di Annal. Boi. T. V. 69