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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Quinto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1844, pagine 607

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI Si 7
   Così furono accomiatati gli oratori. Ma prima di partire da Milano il Castelli visitava Giovanni, e proponevagli ( o fosse frode o amor di parte ) di aprirgli strada a ritornare in Bologna. Il Bentivoglio non gli dava risposta.
   Mentre le vicende di Giovanni II. correvano in Lombardia quali vedute noi le abbiamo, Giulio Papa, avvertito di nuovo dai Quaranta dello Stato di Bologna a motivo dei continui commovimenti che vi nascevano per rimettervi in signoria gì' inimici, scrisse al Senato ed agli Anziani la seguente lettera : .
   Ai diletti figli gli Anziani e i Quaranta Consiglieri della città nostra di Bologna.
   GIULIO PAPA II.
   „ Diletti figliuoli salute ed apostolica benedizione. Per lettere del venerabile fratello Lorenzo Vescovo Brugnatense, e del vostro oratore abbiamo inteso che voi siete in qualche sospetto che i Bentivoglio , aiutati dalle armi et auxilii del Cristianissimo Re di Francia non si riducano in codesta nostra città dilettissima, e siano rimessi nell' usata e in più. crudele tirannide : la quale cosa , benché voi scriviate da molti luoghi esservi annunziata, noi nondimeno non la possiamo credere: perchè nessuna cagione abbiamo data al Cristianissimo Re, per la quale voglia pervertire il beneficio che ne ha fatto a Santa Romana Chiesa ed a noi in cacciare li detti tiranni Bentivoglio, e così apertamente ingiuriare la prefata Santa Romana Chiesa, la quale (com'è stato usanza delli Cristianissimi suoi progenitori ) , sempre ha protetta ed aiutata. Ma purché voi, secondo ci confidiamo, abbiate a usare l'ufficio della debita fedeltà, e vi vogliate ricordare da quanto crudel tirannide dei detti Bentivoglio siete liberati,