BOLOGNESI
57 3
Tommaso Poltroni. — Dopo la rovina del palazzo Bentivoglio, nel rimuoverne le macerie per trasfe* ri rie al Cafttello di Galliera, fu trovato intatto un pezzo di muro, dove uno scolaro del Francia avea dipinta una Madonna, già nelle camere del Proto* notario Anton Galeazzo; e il popolo, cbe non volle andasse perduta quella santa Immagine, mutò il furore di barbaro in venerazione di di voto, ed ottenne cbe una tal Vergine portata venisse a san Giacomo , dove fu murata nel pilastro a destra della porta laterale; ed ivi pur anche si venera.
E perchè durante l'anno si suonò quasi del con-tinuo la campana della Torre Asinella, nei replicati trambusti della patria, così essa campana si ruppe, ed il Senato ne fece fondere un'altra, perchè il suono eccelso di quel sovrano comignolo non mancasse ne'bisogni della città.—La quale città fece al Papa supplicazioni e lagnanze, perobè il Legato procedeva troppo dispoticamente , e si mostrava, avido del soverchio di danaro e di grandezza. Il perchè Papa Giulio lo chiamò a Roma, essendo certo della verità annunziata dai Felsinei, e lo fece chiudere in Castel sant'Angelo col suo Auditore Malatesti ; mandando alla reggenza di Bologna, sempre in una col Senato Lorenzo Fiescbi Vescovo di Monreale , insieme a Pietro Fiesohi, il quale presiede* rebbe alla stima delle facoltà de' Bentivoglio, colla vendita delle quali si pagherebbero i loro debiti, curando esattamente che ciascheduno de' creditori venisse in parte soddisfatto, con equa proporzione al rispettivo lor credito.
Colle notizie di quest'anno mettiamo fine al quinto volume della compilazione , nel quale abbiam dato un periodo importantissimo della storia di Bologna; tutta la reggenza cioè del Bentivoglio capo
ANNO DI CRISTO 1808,
Annoi. Boi T. V.
70