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ANNALI
del Senato, sino alla-sua caduta ed alla nporte che ne fu probabile conseguenza. — Nel sesto volume toccheremo l'epoca notevolissima di Leon X. e dì Clemente VII., nella quale vide Bologna due grandi avvenimenti : Papa Leone e Francesco I. raccolti a congressi di molta conseguenza politica; e Clemente con Carlo V. nel tempo della solenne incoronazione , che segnò la decadenza delle repubbliche e il rassodamento delle monarchie moltiplicate. — Queste daremo t ed altre cose non inutili nel venturo volume: intanto passiamo (come le forze nostre cel consentano meglio ) a chiudere il presente.
Le cattive azioni non posson da tutti ricever plauso. Chi opera il male si attira 1' odio di molti : e certamente il Marescotti ed il Gozzadini dovevano andare abbominati per aver distrutto il palazzo dei Bentivoglio, e forse ancora da coloro che Giovanni ed i suoi non amavano. Difatto nel cuor degli uomini , cessato lo sdegno , entra la calma, e talora la compassione : e chi non è malvagio e snaturato non può a meno di non provare questo sentimento d' umanità : imperciocché il cattivo colle sue gesta riprovevoli accende sdegno negli animi bennati ; e desiderio di vederlo umiliato , punito ; ma quando è percosso dalla punizione ed annientato dalla giustizia , coloro stessi che il detestarono ne provano pietà , considerando la miseria cui è ridotto dopo i giorni della gioia, e l'infelicità di sua famiglia, e l'angustia dell'animo in tutti, e la sciagura che gli é tocca di perder persino la stima di molti concittadini , de' falsi amici, degli spietati parenti. — Cosi accadde appunto in Bologna sul principiare del i5o8. Tutti coloro che amavan davvero i Bentivoglio, piansero la loro caduta e la distruzione del sontuoso palazzo, che fu per loro come reggia di Principi; e non pochi ancora di quelli cui tornavano male accetti que' potenti, si dolsero poi che le loro cose fossero poste a sacco ed a ruba dall'infuriata plebe, e peggio poi da chi di plebe non nacque; Il perchè generalmente veniva odiato Ercole
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