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   ANNALI
   da Stiatioo ; che fosse dato a lui ed a' suoi un' idonea sigurtà che mai in niun tempo non si ragionerebbe del presente fatto, e ehe a nessun di loro venisse usato il minimo torto in modo veruno, a tutti perdonando che si fossero trovati in arme per la rovina dei palazzo Marescotti, ed alla presa della Porta di san Mammolo.
   Scritti i patti, Gasparo tenne in ostaggio Alessio Orsi ed Ovidio Bargellini, mandando gli altri coi Capitoli al Governatore: e parendogli che tardassero alcun poco a portargli la risposta, pigliò una scelta compagnia de'suoi, e gridando Chiesa Chiesa, Popolo Popolo, Libertà Libertà, cercava sollevare i cittadini a prendere le armi, e corsero sino alla casa Marsigli; ma senza niun profitto. Il cbe veduto da Gasparo, mandò alcuni de'suoi a pregare Lorenzo Ariosti che volesse co'suoi compagni prendere il pubblico Palazzo , assicurando il popolo che coli' aiuto di lui sarebbesi occupata la reggenza, cacciato il Governatore, mutate le cose della patria. Ma l'Ariosti gli rispose d' esser venuto per difendere le ragioni della Chiesa, e per tagliare a pezzi lui ed i suoi. Il simile pensava il Malvezzi, talché lo Scappi n'ebbe a scoppiar di dispetto. Ritirossi egli alla Porta; ed il Governatore che temeva di grande sconvolgimento , finse d' accettare i Capitoli e quanto volevano ì congiurati : e cominciò dal porre libero Alfonso Griffoni, che corse armato di spada agli amici suoi, esortandoli non fidassero nel Governatore, nè in chi lo potesse somigliare.
   Intanto avvicinandosi la sera, il Governatore desiderosissimo d'aver la Porta, prima che la notte calasse, mandò di nuovo gli ambasciatori con cinque Tribuni della plebe a trattare l'accordo: ma ritrovarono ohe Gaspare stava saldo nella pretensione dei Capitoli, onde con istanze lo pregarono ohe con esso loro andasse al Governatore, che infallibilmente avrebbe luogo 1' accordo. Accettò Gaspare il partito ; e tenuti alla Porta alcuni dei messaggieri per ostaggi, passò con altri alla presenza del Governatore