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ANNALI
E Gaspare Scappi, il quale conobbe come queéto giuoco non poteva terminar bene, deliberò di pren-. der savio partito; e fece come tutti fanno cui non soccorre favor di plebe: partì di Bologna, rinunziò all'impresa, s'accontentò d'aver menato romore per quindici dì.
Dov'era ito Io Scappi ? Su quel di Venezia.— In chi trovava suo scampo? Nei Bentivoglio.— Triste condizione cercar soccorso dagli esuli.—E che bene ebbe fatto alla città sua ? Nessuno. — Che male ? Molti: distruzioni, incendi, rapine. Peggio ancora. Esacerbò l'animo e le genti del Governatore; procacciò, dall'altrui sdegno, grave danno a'suoi complici.— Persecuzioni e morti sarebbero frutto della sua caparbietà.— Ed ecco difatto i bei frutti dell' ostinato partito Bentivolesco. — 11 Senato ed il Governatore posero in Bologna doppia guardia, ciò reca doppio stipendio.— La notte si tennero accesi dei lumi per tutta la città ; ed ecco aumento di spesa. — L'oste del Lino venne appiccato all' arin-ghiera del Palazzo del Podestà, perchè alloggiò di nottetempo il Conte Guido Rangoni Bentivolesco; questa fu vita consumata senza prò. — La confessione dell' oste indusse la reggenza a raddoppiare vigilanza e soldati, timori e difese; di qui angustie importune. — Anche Filippo Corticelli, d'anni 73, fu appeso ad un'antenna sopra l'aringhiera del Palazzo del Podestà, perchè mandò danari ad un suo figliuolo, ch'era coi Bentivoglio in esiglio. Ed Ercole dalia Quaderna , e Francesco Manzoli da Panigale, con due servi furono tratti al patibolo, purché ospitarono il Conte Rangoni quando giunse all'Osteria del Lino coi cavalli dei Bentivoglio: e le loro robe vennero confiscate dalla camera.—Andò ancora frustata una dorma perchè disse lodi dei Bentivoglio, antichi suoi benefattori. — E Giacomo Babbuino fu appeso per la gala imperciocché antepose il governo di Giovanni ia«quello della Chiesa. E cento altri Ben-tivolesclu. scjonfcaron 1' affetto loro all' esigliato con duro carcere, con istenti, con morte.